Ecco perché Zaccagni ha rinunciato alla Nazionale. Si aspetta di tornare a novembre
Il quotidiano 'Il Messaggero 'oggi in edicola approfondisce il momento del capitano della Lazio Mattia Zaccagni e spiega i motivi che l'hanno spinto a rinunciare alla convocazione in Nazionale in questo mese di ottobre. Alla vigilia della sfida contro il Belgio, gara che ieri s'è conclusa col risultato di 2-2, Luciano Spalletti aveva così motivato la sua assenza: "Mi ha chiesto lui di rimanere fuori perché ha un problema da mettere a posto".
Ed effettivamente - si legge - in questi giorni Mattia Zaccagni sta lavorando su un acciacco alla schiena, un malanno da governare prima che diventi cronico. Non a caso ieri mattina il calciatore è stato gestito, anche se a Formello ha comunque sostenuto due allenamenti su tre.
Ma Zaccagni si sente pienamente dentro il progetto azzurro e già a novembre, dovesse continuare così, si aspetta di rientrare nel gruppo azzurro per ricoprire il ruolo di seconda punta.
Così Luciano Spalletti negli scorsi giorni si era espresso sugli assenti: "Per Chiesa e Zaccagni in questo modulo porte un po' meno aperte? Un po' sì, un po' no. Zaccagni ieri ha fatto un gol da seconda punta. Chiesa nella Juventus di Allegri ha spesso giocato in quel ruolo lì e io lo vedo in quel ruolo. C'è bisogno che capisca determinate cose, ma secondo me lo può fare. Zaniolo con Gasperini fa la seconda punta ed è dentro il campo. Basta vedere che hanno piacere a stare dentro, non hanno il timore di sentire il fiato del difensore dietro il collo. Perché quando giochi esterno è diverso, hai una prospettiva diversa e ti rendi sempre conto di ciò che sta per avvenire. Stare dentro qualche volta vuol dire perdere di vista il difensore e ci vuole qualche caratteristica in più. I giocatori citati lo sanno fare e a casa abbiamo lasciato diversi ipotetici convocati: Maldini e Pisilli li porto dentro nei 23 perché voglio vederli nella convinzione di poterli vedere in campo, far parte di una partita della Nazionale a poter fare la differenza".