Chi è Oddei, il nuovo gioiello di casa Sassuolo. De Zerbi: "Gioca perché è forte"
Con Roberto De Zerbi come maestro, con Domenico Berardi e Jeremie Boga come esempi da seguire. Brian Oddei è probabilmente l'unica nota lieta di un Sassuolo che ieri sera ha salutato a testa bassa la Coppa Italia, tra i pochi sufficienti insieme a Raspadori in una serata disastrosa. Classe 2002, aveva fatto il suo esordio in prima squadra pochi giorni prima, contro la Juventus, e ieri per lui la prima partita dal primo minuto. Un vero e proprio premio per un giocatore che a metà ottobre ha giocato le sue ultime partite con la squadra Primavera e da allora si allena stabilmente con la prima squadra.
La presentazione di Palmieri - Nel settore giovanile del Sassuolo da sei anni, Oddei è una scoperta del responsabile del settore giovanile Francesco Palmieri. Che in una recente intervista l'ha presentato così: "È un giocatore sul quale il Sassuolo deve puntare, è un grande talento. A questo aggiungo che Brian è in convitto con noi da cinque anni e si è sempre comportato benissimo".
Le belle parole di De Zerbi - Dopo la gara di ieri, De Zerbi ha così commentato la prestazione di Oddei: "Stiamo dando spazio a Oddei perché se lo merita, è un giocatore forte. Spero che sia sempre più incosciente, nel senso buono, più sicuro di sé. Gioca perché è forte, perché io, lo staff e la società lo vediamo bene. Se possiamo attingere dal nostro settore giovanile, che è la nostra famiglia, lo facciamo volentieri, frutto del lavoro di squadra, vuol dire che quelli che lavorano nel Sassuolo lavorano bene, facendo risultati".
La sua storia - Nato ad Accra, capitale del Ghana, è arrivato in Italia a undici anni per ricongiungersi con la mamma e ha iniziato la sua avventura da calciatore in Italia nella squadra del Maranello, paese dove ancora via la mamma. Poi il secondo step, il passaggio nel settore giovanile del Sassuolo che ora si gode la crescita di un ragazzo, entrato da poco nella scuderia di Mino Raiola, che già in queste prime apparizioni ha lasciato intravedere un grande futuro dinanzi a sé.