Cagliari, Azzi: "Durante il Covid volevo lasciare il calcio. Nicola? Stesse abitudini di Ranieri"
Paulo Azzi, laterale del Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista pubblicata sulle colonne de La Nuova Sardegna di oggi. Di seguito i passaggi principali della chiacchierata: "Sono maturo, come calciatore e come uomo. So che posso ancora dare tanto". Azzi ripercorre poi le sue undici tappe italiane, la prima il Padova: "Sono arrivato in inverno, per prima cosa ho sofferto tantissimo il freddo, è stato quasi uno choc. E anche la solitudine... Il primo approccio non è stato positivo".
Azzi parla anche del suo rapporto con la fede: "Faccio parte degli Atleti di Cristo, ci incoraggiamo uno con l'altro. Un momento chiave è stato il periodo del Covid: ho pensato di tornare in Brasile e smettere con il calcio. C'era però una voce che mi diceva di non mollare e ho fatto bene ad ascoltarla".
Spazio quindi all'analisi sul suo presente, che si chiama Cagliari: "Da Ranieri e poi Nicola ho imparato a fare gruppo e valori come il rispetto. Le abitudini sono le stesse: facciamo colazione e pranzo insieme, cementiamo così il rapporto tra noi. Nicola è sempre carico, non molla mai. Ci vuole intensi e aggressivi, tutti ci sentiamo coinvolti". Spazio anche al compagno di squadra più simpatico: "All'inizio ho aiutato Mina a inserirsi, con lui parliamo portoghese. Yerry è solare, positivo, ha alzato il livello e non si risparmia".
Una battuta anche su Claudio Ranieri e sul suo ritorno sulla panchina della Roma: "Conosco la sua passione per il calcio, a 73 anni ha ancora una voglia matta. Mi ha fatto piacere quando ho sentito che poteva andare alla Roma. È noto l'affetto che ha per quei colori, sono convintissimo che farà un bel lavoro".