Bologna, Orsolini: "Miha mi ha insegnato che posso stare in A, Motta mi ha plasmato"
Lunga intervista all'edizione odierna della Gazzetta dello Sport per Riccardo Orsolini. L'attaccante del Bologna ha raccontato la sua esperienza in rossosblù soffermandosi anche sulla fascia da capitano: "L’ho avuta all’inizio ma non la ritengo - ha sottolineato la punta esterna rossoblù - come succedeva una volta, di vitale importanza. Il significato non è più di leader, a mio parere, oppure sì ma è giusto che giri fra altre braccia, perché tutti possiamo esserlo.
Come l’essere ‘bandiera’: con questo termine si pensa a Maldini, Totti, Del Piero e pochi altri. La bandiera non c’è più, quelli di una volta avevano altri spessori. Per esempio, io non ho mai baciato lo stemma della maglia. Mai. Perché se poi vado via prendi in giro la gente due volte, E di andar via non ne ho proprio voglia.
Il giocatore ha poi analizzato il rapporto con i suoi allenatori avuti nell'esperienza in Emilia. Partendo da Sinisa Mihajlovic, arrivando a Vincenzo Italiano passando prima da Thiago Motta la scorsa stagione: "Con Sinisa ho anche litigato: mi ha forgiato facendomi capire di poter stare in Serie A - ha concluso Orsolini -. Motta mi ha plasmato e adesso con Italiano spero di diventare una certezza, un punto di riferimento".