Atta racconta l'arrivo all'Udinese: "Non sapevo mi stesse seguendo, è successo tutto in fretta"

Ospite di Udinese Tonight, Arthur Atta ha parlato dell'ottima prestazione di squadra proposta contro la Lazio, del suo ambientamento a Udine e di quello che gli chiede mister Runjaic sul campo. Queste le parole del centrocampista francese classe 2003 riportate dai canali ufficiali del club friulano: “Lunedì abbiamo giocato un’altra bella partita, contro un avversario forte. Potevamo vincerla, ma a volte nel calcio è meglio accontentarsi di un punto che tornare a casa con zero”. Contro la Lazio, i bianconeri hanno cambiato di nuovo modulo, ma senza rinunciare al loro modo di giocare: “Lavoriamo bene con entrambi i moduli, siamo pronti a giocare con tutti e due, tutti sanno ciò che devono fare in campo. Il mister ha le sue idee, a lui piace avere la palla e giocare in transizione. Quando guardate le nostre partite vedete entrambe queste cose”.
Così Atta su mister Runjaic: "Quando sono arrivato il mister e Inler mi hanno subito detto che il mio inserimento sarebbe stato graduale, in modo da poter capire il calcio italiano, ho subito sentito la fiducia del mister e della società. Runjaic mi chiede di giocare il mio calcio, di essere sempre disponibile per i compagni e di rispettare l’equilibrio della squadra”.
Arthur Atta è arrivato a Udine in punta di piedi, sul finale del calciomercato estivo: “L’Udinese mi ha chiamato negli ultimi minuti di mercato. Non sapevo mi stessero seguendo, è successo tutto in fretta, ma è un club che è in Serie A da trent’anni, non ho avuto bisogno di riflettere prima di accettare”. Quando è stato preso, era considerato un centrocampista centrale, ma ora si sta disimpegnando con ottimi risultati largo a destra: “Ormai non so nemmeno io dove gioco meglio. Il mister mi ha chiesto di giocare largo e io ho risposto presente, perché per me l’importante è giocare. Non saprei dire se assomiglio a qualche altro giocatore, quando ero piccolo il mio idolo era Cristiano Ronaldo”.
Giunto a Udine, Atta ha trovato diversi giocatori che parlano francese pronti ad aiutarlo: “Thauvin, Kamara e Kabasele mi hanno aiutato tanto. Kabasele è un esempio, lo vedo sempre lavorare duro, mi dà molti consigli; anche Thauvin mi aiuta con il suo esempio, lavora sempre bene, ha un grande piede sinistro, con lui ho parlato tanto fin da subito. Devo ringraziarli per avermi aiutato ad ambientarmi”.
