Abbiati su Maignan: "Quando uno ti abitua bene, gli sbagli spiccano di più. Milan? Ci parlerei"

Christian Abbiati ha giocato a lungo con il Milan e in una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport ha ripercorso anche la sua avventura da club manager quando al timone dei rossoneri c'era la proprietà cinese: "Non è andata benissimo. Quando ho comunicato che non avrei fatto un'altra stagione in quel ruolo, dentro di me mi sono detto: 'Ma cosa ho fatto... Non dovevo fare nemmeno questa'. Capitava che dicessi qualcosa a un giocatore, e dall'altra parte veniva detto il contrario. Per starmene lì a consigliare in quale ristorante mangiare, meglio rimanere a casa. È stato brutto, poi le cose sono migliorate quando è arrivato Gattuso".

Ma se la chiamassero Cardinale o Ibrahimovic, cosa farebbe?
"Ci parlerei. Ho imparato che non bisogna mai chiudere definitivamente le porte a qualcosa. Se mai tornassi, non mi vedrei in un ruolo dietro la scrivania però".

Rinnoverebbe il contratto a Maignan oppure no?
"L'hanno fatto capitano ed è importante per lo spogliatoio. Quest'anno ha fatto qualche errore in più, ma è come per Donnarumma: quando uno ti abitua bene poi gli sbagli spiccano di più".

Le piace il Milan americano?
"Io sono affezionato ai Berlusconi e ai Moratti. Insomma alla vecchia scuola, quei proprietari presenti sul territorio e tifosi delle squadre che possedevano".