Milan, Cardinale vuole lo scatto nel 2025: dal campo ai rinnovi, fino al nuovo stadio
Il 2025 sarà un anno chiave per il progetto RedBird che riguarda il Milan. Cardinale e ha chiuso il 2024 ottenendo il rifinanziamento del vendor loan con Elliott sino al luglio 2028, legandosi così ancora di più al futuro del club. E nel suo piano di crescita, ci sono vari passaggi che non si possono saltare. Innanzitutto, come sottolinea La Gazzetta dello Sport, è fondamentale raggiungere sul campo l'obiettivo minimo ovvero la qualificazione alla prossima Champions League.
Fonseca lo sa bene e, in caso di fallimento, è ovvio che verrebbe sollevato dalla panchina. Qualificarsi alla massima competizione europea è fondamentale per questioni sportive, ma anche (se non soprattutto) economiche. Il Milan ha chiuso gli ultimi due esercizi in utile (+6,1 e +4,1), grazie anche e soprattutto ai
proventi della Champions: non fare parte dell'edizione 2025/26 vorrebbe dire almeno 60 milioni di euro di mancati introiti, con possibili conseguenze per quanto riguarda gli investimenti sulla squadra.
C'è inoltre la questione dei rinnovi dei big, come Maignan e Reijnders. Gli accordo sono già stati trovati e gli annunci dovrebbero arrivare a breve. Tali prolungamento però presuppongono un’ulteriore crescita del giro d’affari in positivo, per la quale è appunto necessario continuare a partecipare alla Champions League. Tra i big con il futuro in ballo c'è anche Theo Hernandez: nella testa di Cardinale il francese è imprescindibile, ma non sono escluse sorprese sul mercato.
Ultima, ma non meno importante, la questione del nuovo stadio. Al momento, Milano ha scalzato San Donato come piano A. Rimosso il vincolo su San Siro, sono partite le negoziazioni. "Noi e l’Inter dobbiamo comprare lo stadio e le aree limitrofe, avere i permessi e così via. Stiamo negoziando un contratto con il Comune che dovrà essere perfetto. Devo dire che ho un certo ottimismo", ha dichiarato di recente Scaroni. I prossimi mesi saranno cruciali.