Ezequiel Lavezzi, il Pocho che fece innamorare Napoli. Oro Olimpico nel 2008
Se il buongiorno dal mattino, a Napoli probabilmente sapevano come sarebbe andata con il Pocho Ezequiel Lavezzi. Argentino di Villa Gobernador Gálvez, in provincia di Santa Fe, arriva in Italia due volte. La prima non è sotto il Vesuvio, ma è al Genoa: Preziosi lo acquista nell'anno della Serie B, lui rimane in prestito al San Lorenzo e il Grifone va in Serie A. Peccato che un illecito sportivo, l'oramai conosciuta "valigetta di Maldonado", faccia retrocedere in C1 la società ligure. Così dopo tre amichevoli precampionato, il Genoa lo vende per 1,2 milioni proprio al San Lorenzo. Oltre a lui ci sarebbe anche Diego Milito, che invece va al Real Saragozza.
Se Milito tornerà poi al Genoa, ecco che Lavezzi invece viene acquistato dal Napoli nel 2007, per 5 milioni di euro. Alla seconda presenza, contro il Pisa, regala una tripletta che sembra il buongiorno perfetto. Di fatto lo sarà, perché il Pocho rimane per cinque anni a Napoli, facendo innamorare la piazza per i suoi strappi, per la rapidità delle sue giocate e per gli assist al bacio per Hamsik e Cavani. Chiude la sua parentesi italiana con la vittoria della Coppa Italia sulla Juventus, guadagnandosi il rigore del vantaggio: è però l'unico trofeo vinto in Italia.
Poi nell'estate del 2012 va al Paris Saint Germain per 30 milioni di euro portandosi a casa tre campionati francesi, tre supercoppe, due coppe di lega e una coppa di Francia. Con la Nazionale vince l'oro Olimpico a Pechino 2008, arrivando secondo invece a Germania 2014, battuto solo da una rete di Gotze. Il Pocho rimane comunque un idolo di quegli anni, quelli della prima ricostruzione di De Laurentiis in Serie A.