Bruno Fernandes, a diciotto anni sognava la Premier League. Non così in grande
Chiunque lo abbia visto a Novara nelle sue prime settimane dice sempre la stessa cosa. Cioè come Bruno Fernandes non c'entrasse niente con la categoria per cui era stato preso, cioè la Primavera. Arrivato dal Boavista da diciottenne, ha avuto subito un impatto con il calcio italiano, vincendo i playoff di Serie B al primo anno, quando la sensazione era che il Novara fosse destinato più a un campionato anonimo rispetto che alla scalata della classifica.
La speranza era quella di arrivare in Premier League. In pochi avrebbero pensato però che Bruno Fernandes potesse crescere in maniera così verticale, seppur non in Italia. Perché al netto dei tanti interessamenti, anche di Milan e Juventus, alla fine è passato all'Udinese - per tre stagioni, discrete - poi è stato ceduto alla Sampdoria. Un anno lì, poi il ritorno in patria, però dalla porta principale allo Sporting di Lisbona. Da lì l'esplosione fino a diventare il capitano del Manchester United.
Questo il suo vaticinio anni fa, in un'intervista. “Sono venuto in Italia per giocare in Serie B, certo non mi aspettavo di lasciare così presto la Primavera, ma so bene quello che posso fare e quelli che sono i miei mezzi. Sono contento per l’accoglienza che ho avuto dalla città e dai tifosi. Devo fare ancora tanto per meritarmi tutto l’affetto che ricevo quotidianamente. Paragone con Pastore? Mi sembra un paragone esagerato. Mi vedo in Premier League, che è il campionato più bello, per gli stadi, per i tifosi. O perchè no, nel Real Madrid, che è la squadra dei miei sogni”. Buona la prima. Oggi Bruno Fernandes compie 30 anni.