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Che fine ha fatto... Marco Di Benedetto: dalla Juve all'Eccellenza

Che fine ha fatto... Marco Di Benedetto: dalla Juve all'EccellenzaTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
lunedì 11 gennaio 2021, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro

Secondo appuntamento con “Che fine ha fatto…”, la rubrica che ci accompagna alla scoperta del presente di talenti transitati dal nostro Almanacco nei primi dieci anni di LGI. Dopo la prima puntata che ha visto protagonista Federico Franchini, oggi è il turno di Marco Di Benedetto, attaccante classe 1995 cresciuto nel Pescara, presente nelle edizioni 2012 e 2013 con due maglie diverse: quella biancoazzurra del Pescara e quella bianconera della Juventus.

Ciao Marco, prima di affacciarti al calcio dei grandi, ti sei confrontato con un ambiente di alto livello come la Juventus. Cosa ti ricordi di questa esperienza?
"Mi son trasferito a Torino a 16 anni quando ero solo un ragazzo, e sono stato aggregato dapprima alla squadra Allievi per poi continuare in Primavera. Ho conosciuto e stretto legami con ragazzi che si fanno valere a buoni livelli, tra i quali Gianmarco Vannucchi e Gabriele Moncini, mio ex compagno di stanza e che sento tuttora. Si è trattata di una esperienza stupenda e soprattutto formativa dal punto di vista calcistico, ma non solo; mi ha dato modo di constatare cosa significa far parte di una grande società e quale è il modo di vivere il calcio giornalmente. A rendere tutto ancora più speciale c’è stata la vittoria in Coppa Italia e in Supercoppa, oltre che la partecipazione al Torneo di Viareggio e alla prima edizione di Youth League".

Dopo il bianconero è iniziata la tua avventura in giro per l’Italia.
"Nel gennaio 2014 mi trasferisco alla Feralpisalò, nella quale son rimasto per un anno e mezzo circa: la mia prima vera esperienza in ambito professionistico considerando l’enorme differenza tra i campionati Primavera e la Serie C. Successivamente mi trasferisco al Lanciano, che disputava il campionato di Serie B. Annata da dimenticare sia per i tanti problemi fisici che ho attraversato, ma anche per il rapporto non buono con il mister e la situazione societaria generale (campionato concluso con fallimento e retrocessione). Dopo 6 mesi da svincolato, decido di scendere di categoria e firmo per il Notaresco, a cui seguono le esperienza con Levico Terme, Forlì, L’Aquila, prima di andare alla Torrese in Eccellenza".

Ha potuto assaporare l'enorme soddisfazione di indossare la maglia azzurra.
"Decisamente, anche se per un breve periodo. Ho vestito la maglia azzurra fino all’Under 17 e ricordo ancora con grande orgoglio il primo gol in nazionale. È stato un onore far parte della squadra azzurra, in un gruppo davvero molto affiatato nonostante le occasioni per vedersi fossero limitate ai soli ritiri. Inoltre, ho avuto l’opportunità di condividere lo spogliatoio con ragazzi che oggi calcano palcoscenici importanti come Romagnoli, Petagna e Cristante, tra gli altri".

Raccontaci cosa fa Marco Di Benedetto oggi.
"Attualmente sono al Nereto, società che disputa il campionato di Eccellenza in Abruzzo. Abbiamo avuto una buona partenza sia come squadra (quinto posto in classifica) che a livello individuale (quattro reti segnate) in attesa che il campionato riprenda. Attualmente il calcio è la mia unica occupazione e ci dedico la maggior parte del tempo finché ne ho la possibilità, con la speranza di poter risalire di categoria anche se complicato".

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