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Il Qatar non lascia ma raddoppia. 7 miliardi per comprarsi il Manchester United, ma come fare con il PSG? Semplice, Ceferin vuole abolire la legge che vieta che le doppie proprietà in una competizione. L'annuncio a luglio? Cosa succederà in Italia?

Il Qatar non lascia ma raddoppia. 7 miliardi per comprarsi il Manchester United, ma come fare con il PSG? Semplice, Ceferin vuole abolire la legge che vieta che le doppie proprietà in una competizione. L'annuncio a luglio? Cosa succederà in Italia?
© foto di Lorenzo Di Benedetto
sabato 17 giugno 2023, 14:57Editoriale
di Andrea Losapio

Manca solo la firma, ma il Qatar non lascia il calcio europeo, raddoppia. C'è stato un momento, esattamente all'inizio del Mondiale, in cui il Paese Mediorientale avrebbe deciso di mollare. Ed è cristallizzato per le tantissime e feroci polemiche dello scorso novembre. Poi però c'è la magia che nemmeno i qatarioti hanno saputo ignorare. Quella del pallone che rotola e che lega praticamente tutto il mondo. La realtà è che il calcio è ai massimi livelli di intrattenimento possibile, ai giovani piace - il problema semmai non è se lo guardano, ma è se lo giocano giorno dopo giorno - ma che il carrozzone non può essere alimentato per tutti. In soldoni: il Mondiale sposta gli equilibri, la Champions anche, spesso perché sono competizioni equilibrate, dove l'Inter può arrivare in finale pur non essendo più forte del Real Madrid (rischiando anche di vincere). Poi si può parlare del pienone che ha fatto San Siro durante tutto l'anno, ma questo è un altro discorso.

"Clamoroso. Il Qatar acquista il Manchester United per oltre 6 miliardi di euro. Manca solo la firma".

Abbiamo titolato così martedì scorso, dopo accurate verifiche. C'è anche il retroscena. Perché la famiglia Glazer ha incontrato il presidente del Paris Saint Germain Nasser Al Khelaifi per convincere lo sceicco Jassim ad alzare l'offerta per il club prima della finale di Champions. Insomma, Al Khelaifi, presidente dell'ECA nonché del Paris Saint Germain, diventa l'intermediario di una trattativa che arriva a oltre 6 miliardi di sterline. In realtà poi c'è chi ha sostenuto fosse solamente "un consiglio". Su cosa, bene, non si sa. La realtà è che sembra la solita pantomima per aggirare quella che è la verità. Il Qatar è proprietario del Paris Saint Germain tramite un fondo sovrano, il Manchester United probabilmente lo diventerà tramite la Banca Centrale del paese. Sono due entità differenti ma che fanno capo sempre alle stesse persone. Sembrerebbe un pasticcio, ma di questo ne parleremo più avanti. Prima della finale di Champions League a Istanbul, Al Khelaifi ha dichiarato: "Il PSG è il mio club, ed è nel mio cuore. Non c'è nient'altro. Qui, come presidente dell'ECA, mi piacerebbe avere competizioni migliori e club più forti. Voglio il meglio per il campionato francese, tutti i campionati e le competizioni europee". Mettiamolo qui, come primo pezzo del puzzle.

È solo una questione di tempo, ma il Manchester United passerà di mano. E di fatto avremo un grandissimo conflitto d'interessi, perché il Manchester United e il Paris Saint Germain giocheranno la stessa coppa, la Champions, nella prossima stagione. Una delle due dovrebbe quindi saltare una prossima competizione UEFA. Nello scorso marzo Ceferin ha affermato come sia necessario un ripensamento alle regole esistenti sulle doppie proprietà. E che sono due le opzioni a disposizioni: mantenere il divieto attuale e vietare ai club con lo stesso proprietario di giocar nella stessa competizione, oppure permettere loro di giocare, e di come queste ipotesi saranno prese in considerazione. E questo è il secondo pezzo del puzzle.

Avete mai sentito parlare di Tony Bloom? Qualcuno probabilmente sì, soprattutto se appassionato alla brillante epopea di Roberto De Zerbi da mister del Brighton. Oppure se si è divertito a vedere l'Union Saint-Gilloise in Europa League, anche se poi ha perso un campionato che sembrava oramai vinto a cinque minuti dalla fine in favore dell'Anversa, ma questa è un'altra storia.Tony Bloom è il proprietario del Brighton, che giocherà in Europa League, oltre ad avere il pacchetto di maggioranza dell'Union Saint Gilloise, che giocherà in Europa League. Terzo pezzo del puzzle.

Avete mai sentito parlare di Daniel Křetínský? Qualcuno probabilmente sì, soprattutto se segue il West Ham e non si è meravigliato di come il proprietario dello Sparta Praga entrasse per la prima volta nella sua vita nello stadio dello Slavia per guardare la partita contro la Fiorentina, finale di Conference. Per tutti gli altri solutori meno abili: Křetínský ha acquistato un pacchetto del 27% delle azioni del West Ham e non vede l'ora di arrivare ad acquistare un altro 25% per arrivare alla maggioranza. Piccolo salto all'indietro: il 10 novembre del 2021 c'è l'annuncio del passaggio di quote nelle mani di Křetínský, ma lo Sparta Praga è in Europa League (sceso dalla Champions) e finirà in Conference. In un anno si fa tutte e tre le competizioni. Il West Ham è in Europa League, arriverà alle semifinali. Quindi Křetínský non può comprare il West Ham nel 2021-22. E neanche nel 2022-23, visto che le due società sono entrambe in Conference League. Indovinate un po' di chi è amico Křetínský? Ma certo, di Aleksander Ceferin. E questo è il quarto pezzo del puzzle.

Vi ricorderete certamente dei rapporti di Elliott fra Milan e Lille. Della Red Bull con Salisburgo e Lipsia - e di come la sponsorizzazione di una sia diventata la salvezza dell'altra, grande modo per ovviare alle regole sfruttando cavilli, ma questo è un altro discorso - attualmente di RedBird con il Tolosa. Mettere la testa sotto la sabbia non è il modo migliore per non prendere in giro i tifosi che si allontanano dal calcio più per questi teatrini che non per le partite. Le parole di Ceferin di marzo erano queste, sulle doppie proprietà: "Tuttavia, dato che stiamo assistendo a un interesse sempre maggiore per questo tipo di controllo sulle squadre di calcio, è tempo di dare uno sguardo più approfondito a queste regole e ripensarle".

Avete mai sentito parlare di Gabriele Gravina? Beh, questo è più semplice di quelli prima. È il vicepresidente della UEFA, dal 5 aprile del 2023, nonché presidente della FIGC per cui si gioca la rielezione - termine fissato per il 2024 - tramite l'assegnazione degli Europei 2032 all'Italia. Ha anche la grana Napoli da gestire, perché De Laurentiis ha rischiato di salire in A con il Bari non più tardi di qualche giorno fa. Doppia proprietà, due anni dopo quello che è successo con Lotito. E chissà se non ricapiterà con altri club in futuro. Forse sarebbe meglio avere un aiuto, oltre che per farsi assegnare Europei e farsi rieleggere, a non rischiare un'altra estate di passione come con la Salernitana e la Lazio, rischiando di trovarsi con diciannove squadre a gennaio. Che ne dite? Questo è il quinto pezzo del puzzle.

Mi devo scusare per essermi dilungato troppo, ma ora il lettore ha tutti gli indizi per avere un quadro di insieme. La realtà è che la UEFA sta pensando di abolire le doppie proprietà a partire dalla prossima stagione perché gli interessi, economici e non, in ballo sono troppi. Certo, forse non è per il Brighton e il Saint Gilloise. Non è per Křetínský fra Sparta Praga e West Ham (quanto ci impiegherà a prendere l'altro 25%? Sono aperte le scommesse) o Gravina tra Bari e Napoli. Lipsia e Salisburgo, Milan e Tolosa. Diciamo che i pezzi del puzzle, prima di quello centrale, non erano abbastanza per chiudere il cerchio. Poi però il Qatar presumibilmente diventa proprietario, dopo il Paris Saint Germain, anche del Manchester United. È possibile che il presidente della UEFA e dell'ECA possano ignorare questa infrazione? La risposta è no. E allora è più facile cambiare le regole d'ingaggio. C'è chi giura che l'annuncio sarà nei prossimi giorni per permettere di partire il prima possibile. Niente più problemi, le multiproprietà probabilmente non sono il male del calcio. Ma la realtà è che qualcosa cambia perché l'ingranaggio non è arrestabile. C'è il Qatar, ma poi sarà l'Arabia. La UEFA apre l'ostrica del calcio europeo agli investitori che arrivano soprattutto dal Medio Oriente per diventare ancora più ricca e rimanere egemone per sempre, perpetuandosi e allontanando i fantasmi dei wannabe.

Per farla breve: sarà una supernoia. Esempi: chi vieterà al Qatar di acquistare il Valencia, la Roma e l'Ajax? Oppure agli arabi di prendere l'Inter, l'Olympique Marsiglia e il Siviglia? E quanti di questi possibili acquirenti possono esserci? Chissà se qualcuno ha pensato a quello che sta succedendo con questo annuncio e con questa linea di principio. Ricapitolando: a luglio la UEFA probabilmente annuncerà che le doppie proprietà sono permesse. Non incoraggiate, questo lo ha detto fra le righe Ceferin prima. E quindi attenzione a quanto capiterà da parte dei super ricchi. Ceferin voleva la classe media, in realtà la sua Champions League diventerà il parco giochi dei super ricchi. La Superlega, insomma, va bene solo quando scelta dalla UEFA e con un altro nome. Perché l'egemonia ha bisogno di capitali enormi.

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