Sciabica si racconta: "Da Favara al sogno Mondiale. A Sassuolo per crescere, non per i record"
“Ho iniziato a giocare per davvero a 6 anni, proprio al circolo, con una squadra di tutti ragazzi. Fino a 15 anni non ho mai avuto la possibilità di farlo in una squadra femminile, poi con l’arrivo del Sassuolo tutto è cambiato”. L’attaccante Manuela Sciabica racconta così i suoi inizi, che da Favara in provincia di Agrigento l'hanno portata a vestire la maglia azzurra dall'Under 16 fino all'Under 19, ai microfoni della FIGC parlando del suo approdo in Emilia e dei suoi primi passi fra le pro: “Il primo contatto fu durante un raduno con la Rappresentativa, poi quando il Sassuolo mi ha chiamato per andare a fare un provino quasi non ci credevo. Non ci è voluto molto per dire di sì alla loro proposta. - continua Sciabica parlando del suo primo gol fra le professioniste - Il gol con la Juventus è stato emozionante. Ha sviluppato su di me un’attenzione maggiore, ma mi ha anche permesso di acquisire fiducia. I record, però, mi interessano relativamente, penso solo a lavorare e a migliorare. Sono fortunata, a Sassuolo c’è un ambiente ideale per crescere, mister Piovani ha sempre creduto in me e i gol che ho fatto sono principalmente merito suo, perché mi ha voluto già quando avevo 15 anni, ho un bel rapporto con lui. Ora che faccio parte della prima squadra mi chiede sempre di osare di più, di provare più uno contro uno anche a rischio di commettere degli errori. Con lui ho capito che anche sbagliare è una chiave importante per crescere”.
La classe 2006 parla poi del percorso con la Nazionale Under 19 e del rapporto con un’altra siciliana come Giada Pellegrino Cimò della Roma: “siamo un grande gruppo. Vestire la maglia dell’Italia è sempre una sensazione straordinaria. Ma la convocazione non va mai data per scontata, bisogna lavorare sempre al massimo per meritarsela. Con Giada ci conosciamo da anni e abbiamo un bellissimo rapporto. Quando siamo insieme con l’Italia ci confrontiamo e aiutiamo a vicenda ed entrambe siamo felici del percorso che stiamo facendo. Con l’Under 19 speriamo di qualificarci alla fase finale dell’Europeo, siamo un grande gruppo, possiamo farcela”.
A Sassuolo può contare anche su un esempio e modello come Lana Clelland che l’ha presa sotto la sua ala protettrice: “Lei è il mio punto di riferimento. Come si muove in campo, come gioca, come approccia mentalmente partite e allenamenti. È davvero una fonte d’ispirazione. Mi piacerebbe, un giorno, dire di aver avuto un briciolo della sua carriera. La cosa incredibile è che crede in me quasi più di quanto non faccia io stessa, mi incita in continuazione, mi sprona a fare meglio, ad alzare la testa nei momenti difficili, a credere maggiormente nelle mie potenzialità, a fare sempre un passo in più. Ma non solo lei: tutte le grandi giocatrici in squadra, come Daniela Sabatino, si pongono in maniera positiva, cercando di aiutare noi giovani con tanti consigli. Abbiamo tanto da imparare da loro”.
Infine al futuro e ai sogni da realizzare: “Intanto, attraverso il lavoro quotidiano, risalire la classifica. A livello personale vorrei trovare continuità qui, diventando un giorno un punto di riferimento importante per la squadra. Poi c’è sempre la Nazionale. Con l’Under 19 vogliamo passare il Round 2 e andare all'Europeo, ma il sogno che tengo nel cassetto è la Nazionale maggiore e perché no, poter giocare un Mondiale”.