Tutti pazzi di Messi, anche l'arbitro: chiede l'autografo di Leo, poi la CONCACAF lo punisce

Una richiesta inaccettabile. Mercoledì sera, l'Inter Miami ha affrontato un'Odissea climatica a Kansas City e con un freddo polare, tra i 14 e 17 gradi sottozero, nel primo turno della fase a eliminazione diretta della CONCACAF Champions League Leo Messi ha dato l'ennesimo saggio delle sue innate qualità e regalato la vittoria di misura alla squadra di proprietà di David Beckham con una rete da applausi: controllo di petto, sterzata e diagonale imparabile.

Eppure da questo match è nata una polemica. Come spesso accade oltreoceano, Messi ha ricevuto una marea di affetto e richieste di autografi o foto dopo il fischio finale, soprattutto da parte degli avversari. Ma ciò che è risultato più insolito è stato l'arbitro, il messicano Marco Antonio Ortiz Nava, che si è diretto dalla Pulga da 8 Palloni d'Oro. Un momento apparentemente simpatico, catturato dalle telecamere, ma che non è stato apprezzato da Kansas City.

Punizione. "Abbiamo informato la CONCACAF e la Major League Soccer dell'incidente dopo la partita contro l'Inter Miami mercoledì. Attendiamo un esame più approfondito e le misure che prenderà la CONCACAF", il comunicato del club uscito sconfitto contro l'Inter Miami. La Confederazione del Nord e Centro America è stata costretta a reagire, spazzando via ogni sospetto riguardo all'imparzialità dei suoi arbitri: "La condotta dell'arbitro non è conforme al codice di condotta della Confederazione per gli ufficiali di gara e alle procedure esistenti per questo tipo di richieste. L'arbitro ha riconosciuto il suo errore, si è scusato per l'incidente e ha accettato le misure disciplinari applicate dalla CONCACAF". È stato inviato anche un richiamo agli altri arbitri da parte della Confederazione, che non ha ancora comunicato la sanzione nei confronti di Marco Antonio Ortiz Nava.