L'Arabia Saudita pensa in grande: nel Mondiale del 2034 è pronta a ospitare 64 squadre

Dopo la Coppa del Mondo 2026, organizzata da Stati Uniti, Canada e Messico, che vedrà 48 Nazioni partecipanti rispetto alle 32 del 2022, la confederazione sudamericana (Conmebol) aveva ufficialmente proposto di organizzare il torneo del centenario nel 2030 in Spagna, Portogallo e Marocco con 64 squadre. Ma l’idea ha incontrato l’opposizione di altre confederazioni continentali, ma ora è l’Arabia Saudita, ufficialmente designata, a candidarsi per il cambiamento nel 2034.

A margine del Gran Premio di Formula 1 in Arabia Saudita a Gedda, domenica, il principe Abdulaziz bin Turki Al-Faisal ha dichiarato che il suo Paese è favorevole a un tale allargamento: "Siamo pronti, o lo saremo. Se la FIFA prenderà questa decisione e riterrà che sia positiva per tutti, allora saremo più che felici di rispettarla".

Intanto l’assegnazione dell’edizione 2034 è fortemente criticata da organizzazioni per la difesa dei diritti umani. Il Regno saudita ha investito massicciamente nello sport negli ultimi anni, ma i suoi detrattori lo accusano di sportwashing (ripulire la propria immagine attraverso lo sport) per distogliere l’attenzione dal suo bilancio sui diritti umani. Mentre l'Arabia respinge le accuse di violazioni dei diritti umani e afferma di proteggere la propria sicurezza nazionale tramite le sue leggi.

L’alcol, proibito ai musulmani praticanti, verrà bandito nella Coppa del Mondo in programma. La conferma arriva da Al-Faisal: "La legge attuale in Arabia Saudita vieta il consumo di alcol. Cambierà in futuro? Non lo sappiamo. Ma non credo che ciò influenzerà realmente i nostri eventi sportivi. Abbiamo già organizzato oltre 100 eventi internazionali. Persone da tutto il mondo sono venute ad assistere a questi eventi sportivi. E tutti sono rimasti soddisfatti dell’accoglienza, dell’organizzazione e dell’esperienza vissuta".