Il maledetto (Manchester) United. Dall'addio di Ferguson sono solo delusioni
Dall'addio di Sir Alex Ferguson il Manchester United non trova più pace. Non può essere un caso che dal 2013, anno pensionamento della leggenda scozzese, i red devils non abbiano più vinto una Premier League. Erik ten Hag è l'ultimo ad essere finito nel tritacarne dopo mesi in bilico. Un destino che sembrava segnato già la stagione passata, salvo poi trovare il guizzo della FA Cup vinta contro i rivali del City.
E, cosa non secondaria, la mancanza di alternative in panchina ha portato la proprietà a insistere sull'olandese, rinforzandone i poteri con un calciomercato a tinte arancioni: in estate sono arrivati Joshua Zirkzee, Matthijs de Ligt e Noussair Mazraoui, quest'ultimo dal passaporto marocchino ma olandese di nascita e formazione calcistica. Non è bastato per risolvere problemi che la squadra si trascinava già dalla stagione passata.
Dal 2013 a oggi si sono succeduti ben cinque allenatori: Moyes, Van Gaal, Mourinho, Solskjaer e Ten Hag. Più Ralf Rangnick ad interim e i traghettatori Giggs e Carrick ai quali si aggiunge ora Ruud van Nistelrooy. Nomi di tutto rispetto, in alcuni casi (Mou e Van Gaal) veri e propri santoni. Tantissimi milioni spesi e tanta delusione. Non è bastato nemmeno prendere giocatori dal DNA vincente come Raphael Varane o Casemiro, oppure far tornare Cristiano Ronaldo. La maledizione United è stata più forte di tutto. Ed è questa la cosa che fa più paura ai tifosi.