Caso Casillas, la nipote di Amal Fashanu: "Ora dimostri che è stato vittima di hackeraggio"
Non si placano le polemiche attorno al tweet, poi cancellato, di Iker Casillas. Nella giornata di domenica l'ex portiere del Real Madrid aveva pubblicato sul proprio account la frase: "Spero mi rispettiate: sono gay". Frase poi rimossa, con Casillas a precisare che si è trattato di un hackeraggio alla sua pagina.
In merito si è espressa Amal Fashanu, giornalista inglese e nipote di Justin, primo calciatore professionista ad aver fatto coming out. Era il 1990 e all'epoca dei fatti l'attaccante fu di fatto emarginato e in seguito trovato morto suicida, nel 1998, a soli 37 anni. Amal, presidente della Fondazione Justin Fashanu, che opera nella lotta al razzismo e all'omofobia del calcio, ha dichiarato sulla questione Casillas: "Non è chiaro cosa sia successo e se Casillas sia stato vittima di hackeraggio o si è trattato di qualche strano scherzo. Si trattasse di quest'ultimo caso sarebbe davvero deludente perché è un argomento che non può essere oggetto di scherzi per attirare alcuni tweet o attenzione. Se l'accounti di Casillas è stato violato è importante che venga trovata la persona che l'ha fatto. Ancora oggi ci sono molti abusi omofobici online e ciò deve finire. Vorrei esortare il giocatore a mostrare le prove dell'hacking". Amal Fashanu ha rivolto però le maggiori critiche a Carles Puyol, reo di aver risposto al tweet scherzandoci su: "Quel che mi ha sgomentato di più è stata la reazione del suo ex compagno di squadra, Carles Puyol, che ha cercato subito di fare una strana battuta sull'intera faccenda. È giusto che si sia scusato ma questo mette a nudo la mancanza di consapevolezza e comprensione che esiste ancora".