Bellerin si sfoga: "Mi hanno dato della lesbica perché ho i capelli lunghi, doppiamente omofobo"
Héctor Bellerín in primo piano, ma fuori dal campo. Il terzino destro approdato nel Betis lo scorso anno ha dimostrato grande personalità e usato parole forti ma impattanti per trasmettere le difficoltà presenti nel mondo del calcio, non solo per i protagonisti e tesserati del settore. Il lungo racconto dell'ex Arsenal nel podcast 'En clave de Rhodes' su Cadena Ser, dove ha effettuato diverse riflessioni su svariati temi di attualità.
Prima di tutto l'accusa mossa nei confronti di chi spesso dimentica che i calciatori non sono robot, di qualsiasi livello essi siano: "Non si può dare la colpa solo ai giocatori. Veniamo creati, ci rendono funzionali, ci rendono macchine. Sei pronto ad allenarti, a competere, a essere produttivo. Ti lasciano pensare sul campo, ma l'aspetto personale scompare. Ci sono ancora squadre senza risorse per gli psicologi".
Non solo. Il difensore catalano di 29 anni ha anche toccato l'argomento dei social network e dei problemi causati da queste piattaforme: "La cosa normale è che come calciatore vieni trattato come uno stupido. Mi hanno persino detto che non gioco bene perché penso ai miei vestiti. Capisco le difficoltà. Ho avuto compagni di squadra come Borja, Aitor e Isco che si sono espressi. Siamo in pochi e ci troviamo nella stessa situazione. Mi hanno dato della lesbica perché ho i capelli lunghi. Doppiamente omofobo", la chiosa.