Fiorentina 1983: quando la primavera guidata da Sacchi fece arrossire i campioni di De Sisti
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E' un piovoso pomeriggio invernale del 1983 : rituale partitella di metà settimana tra la prima squadra della Fiorentina, allenata da Giancarlo De Sisti e la Primavera allenata da Arrigo Sacchi .
Dopo soli ventidue minuti, De Sisti sospende l’incontro con la scusa del campo pesante. In realtà i titolari, cioè Antognoni , Oriali, Pecci, Massaro e soci, non riescono nemmeno a superare la metà campo: i ragazzi di Sacchi sono organizzati, giocano al doppio della velocità, spuntano dappertutto, come una muta di cani. Ma come si chiamano?
Sono il portiere Marco Landucci, con Ferrari e il piccolo Mareggini di rincalzo. La coppia centrale difensiva è Balli - Cardelli . Terzino destro Sandro Vignini (poi alla Lucchese di Orrico). A sinistra c’è Stefano Carobbi . Ma della rosa fa anche parte Amedeo Carboni. In mezzo al campo c’è Riccardo Malusci , cromosomi viola (anche se si riveleranno più fortunati quelli del fratello Alberto). Mario Bortolazzi è il metronomo, che è anche specialista dei calci piazzati. Ma Arrigo Sacchi impiega spesso Michele Pennelli. Il numero 7 tocca a Roberto Labardi, detto Labardino ( che ha sedici anni), l’11 a Rosati con Giovanni Ceccarini centravanti.
Schema : 4-4-2.
Daniel Passarella si mette a rincorrere Sacchi .
Poi gli fa i complimenti.
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