11 settembre 2001, la Roma ospita il Real Madrid. Con le torri gemelle al collasso
L'11 settembre del 2001 è in programma una sfida bellissima. All'Olimpico di Roma si gioca con i giallorossi padroni di casa, di fronte al Real Madrid. Era la prima giornata della Champions League 2001-02, che verrà vinta proprio dalle merengue con il gol di Zinedine Zidane al Bayer Leverkusen. La Roma però non era un avversario banale, perché vincitore dell'ultima Serie A con Fabio Capello, grande ex, in panchina. Cosa succede quel giorno, calcio a parte, lo sappiamo tutti, con i due aerei che si schiantano a distanza di pochissimi minuti sul World Trade Center, a Manatthan, causando il crollo di entrambi i grattacieli e la morte di circa 3 mila persone.
In Europa è pomeriggio, mentre in America è mattina. Dunque sembrano esserci tempi stretti per creare una situazione differente dal punto di vista dell'ordine pubblico, con una tensione molto più alta rispetto a quella mai provata. Fabio Capello, infatti, spiegò: "Eravamo tutti convinti di non giocare, dovevamo dare un segnale al mondo intero. Non poteva essere una festa di sport".
E infatti non lo sarà. Fu una minaccia di una sconfitta a tavolino ad avere la meglio perché, come spesso accade nel calcio, lo spettacolo deve andare avanti. Soprattutto considerando che era Champions League. Tutte le partite di quella sera si disputarono regolarmente: Roma-Real Madrid, davanti a quasi 72 mila spettatori, finì 1-2: Totti, Figo, Guti. Le gare del giorno dopo saranno poi rinviate alla settimana successiva.