...con Giuseppe Sannino
Un campionato al di sotto delle aspettative, ma due trofei in bacheca. La Juventus di Andrea Pirlo si gioca anche l’accesso alla Champions League. “Per la Juve ci sono stati alcuni contrattempi Pirlo ha pagato il novizio che deve pagare un allenatore”, dice a Tuttomercatoweb Giuseppe Sannino.
Per Pirlo due trofei e ancora una qualificazione in palio.
“È stato anche per lui un anno di sofferenza, ma ha già portato a casa due trofei. Per un allenatore alla prima esperienza è un buon viatico”
Il Milan ha disputato un grande girone d’andata, il ritorno invece ha complicato le cose...
“Nessuno si aspettava un Milan capace di condurre il campionato in un certo modo come accaduto nel girone d’andata. Poi ha depauperato tutti i punti che aveva. Un po’ per il Covid e un po’ per la mancanza di Ibra. Comunque Pioli ha fatto il suo dimostrando ancora vedere di essere un ottimo allenatore”.
La squadra più costante è stata l’Inter.
“Sono felicissimo per Conte. Sono un suo convinto seguace. A volte si è giudicati per la simpatia o l’antipatia. Uno deve essere giudicato per quello che ha fatto sul campo. Conte ha vinto ovunque. In due anni ha messo a posto la squadra. Ma in Italia si è sempre criticoni”.
Il gioco dell’Inter è stato criticato parecchio.
“Conte è stato bravo a fare la prima parte attaccando alto, poi si è rimesso a giocare sfruttando le ripartenze con i tre davanti che sono straordinari. In Italia però dobbiamo sempre criticare. Ad esempio mi è piaciuto Commisso nelle sue dichiarazioni contro le critiche”.
A propósito di Commisso: Iachini ha risollevato la Fiorentina portandola alla salvezza.
“A volte non basta essere bravi soltanto in campo, se non sei carino fuori dal campo non va bene. Iachini ha dimostrato di avere le palle, è tornato e ha portato la squadra alla salvezza. Complimenti a lui”.
È retrocesso il Parma...
“Ho conosciuto di persona il presidente, sono anche stato a casa sua in America. Ho allenato il figlio anni fa. Krause con la retrocessione può costruire qualcosa di importante per il futuro. Nella sofferenza può esserci una grande svolta per i prossimi anni. Parma diventerà una piazza ambita”.
Che sofferenza il Torino...
“Una salvezza all’ultima giornata deve far pensare chi l’ha costruita. Se prendi un allenatore devi conoscere pregi e difetti. Il Torino ha bisogno di allenatori che abbiano ferocia, il fuoco dentro. Al Toro devi essere arrembante e sputare l’anima, al di là del gioco”.
Mister, si è dimesso anche dal Levadiakos. Negli ultimi anni ha sempre rassegnato le dimissioni nonostante i risultati positivi...
“Chiedetevi il perché. In Grecia lottavo per vincere un campionato. Però ho dei valori. A Palermo avevo un altro anno di contratto e sono andato via. Anche al Watford mi sono dimesso, a Catania pure così come a Trieste, Novara e mi piange il cuore per non aver potuto mettere la firma sulla Coppa all‘Honved a causa del Covid. Al Levadiakos il presidente mi ha chiamato per vincere il campionato, sono andato via quando eravamo ad un punto dalla prima e sono arrivato terzi. Ho lasciato per motivi personali. Quando una persona da le dimissioni bisogna vedere sempre cosa è successo. Ma quando non conciliano gli stessi valori è meglio lasciarsi. Sono un allenatore vecchio stampo: la parola viene prima di tutto”.
Dove si vede il prossimo anno?
“In Italia ci sono allenatori giovani che spingono, io non ho mai chiuso le porte a niente. Nessuno sa chi sono veramente: prima di andare in Grecia telefonai personalmente ad un presidente di Serie C e gli dissi che mi sarebbe piaciuto andare nonostante le poche risorse a disposizione del club. Mi rispose ‘ma che onore, non avrei mai immaginato’. Poi hanno preso un altro allenatore, hanno cambiato ancora e sono retrocessi. Non si parlava di soldi, ma di mettere un ulteriore timbro in una carriera. Nella vita bisogna essere aperti a tutto, quindi mi piacerebbe un’esperienza in America. È un sogno perché vedo che il calcio li è cresciuto e tanti americani vengono in Europa. Sarebbe una chicca in più nel mio percorso”.