Ore delicate in casa Ostiamare. Il pres. tuona: "Esigiamo rispetto. O ritiro la squadra dal torneo"
Alla vigilia del turno infrasettimanale di Serie D, e di conseguenza alla sfida contro il Budoni, si vive un momento delicato in casa Ostiamare, con un silenzio stampa ufficializzato dopo il ko contro la Cavese, rotto però dalle parole del presidente Roberto Di Paolo, che si è detto pronto a ritirare la squadra dal campionato, deluso dalla direzione di gara e con l'arbitro che, a detta del numero uno laziale, ha interpretato episodi del match in maniera del tutto inadeguata, falsando l’andamento di una partita che almeno fino all’espulsione dell'attaccante Federico Cardella vedeva i biancoviola in pieno controllo.
Questa la nota:
"Così è veramente dura, ciò a cui ho assistito mi ha lasciato allibito oltre che incredibilmente amareggiato. Ormai, di fronte all’ennesimo episodio che ci vede ingiustamente puniti, anche la rabbia ha lasciato spazio a una desolante delusione. Nella mia vita ho sempre cercato di fare il massimo in tutte le attività che ho intrapreso e il calcio non è un’eccezione. A oggi però mi trovo a fare i conti con una situazione divenuta insostenibile non solo per me e la mia famiglia che abbiamo investito grandi risorse, ma anche per tutti i tesserati dell’Ostiamare che vedono così dilapidati i loro sforzi quotidiani nel sostenere questi colori. Ho ordinato una riunione con i vertici del club perché domani sul tavolo metterò le mie dimissioni. Se il problema, non so per quale motivo, sono io, mi farò da parte per il bene di Ostia e di tutto il popolo dell’Ostiamare. Vedremo cosa diranno a tal proposito i vertici della dirigenza ma certo è che continuare così è impensabile. L’Ostiamare merita rispetto. Sul campo ovviamente si può perdere, fa parte di un mondo che amo alla follia come quello del calcio, ma ciò a cui sto assistendo domenica dopo domenica ha ben poco a che fare con lo sport. A oggi dico che sono pronto anche a ritirare la squadra dal campionato. Una decisione per me incredibilmente dolorosa a livello umano ancor prima che sportivo perché per questa piazza sto facendo tanto e vorrei continuare a farlo purché me ne diano l’opportunità. Una scelta che magari in pochi capiranno viste le risorse che ho impiegato fino a oggi ma che appartiene al cuore, quello stesso cuore che è stato infranto da un gioco che ha poco a che fare con il calcio e a cui Roberto Di Paolo non intende più partecipare".