Raber (Swiss Pro): "Resteremo a Olbia anche in caso di Serie D. E non solo per il calcio"
La classifica piange, e le speranze di permanenza in categoria, per l'Olbia, sono ormai ridotte al minimo: ultimo posto nel Girone B di Serie C, e sconfitte che si stanno incanalando una dietro l'altra. C'è poi anche la questione societaria a tenere banco, dopo la querelle tra i nuovi acquirenti, la Swiss Pro Promotion (azionista di maggioranza con il 70% delle quote), e la vecchia proprietà rappresentata da Alessandro Marino e i suoi soci Gian Renzo Bazzu e Alexandre Tartara, che detiene ancora il restante 30%.
Successivamente alla nota societaria al vetriolo, a parlare a centotrentuno.com, è Benno Raber, avvocato svizzero e membro del CdA gallurese in quota Swiss Pro, che ha dato la sua versione dei fatti: "Venerdì scorso siamo stati informati riguardo una ventina di richieste di pagamento che sono state portate al Tribunale di Tempio. Conosciamo tre di queste venti perché sono compensazioni di tre differenti parti, mentre per quanto riguarda le altre non sappiamo chi siano i soggetti che le hanno presentate e nemmeno per cosa vogliano essere pagati. [...] Siamo stati messi a conoscenza di alcuni assegni: sembra essere un problema che compete la precedente amministrazione, visto che sono datati al 16 marzo 2024 quando ancora il presidente del club era il Signor Marino, che ha dato le dimissioni il giorno successivo, il 17 marzo. Non sappiamo se questi fossero assegni in bianco, se siano assegni non validi, ma posso dirle questo: come Olbia Calcio abbiamo avuto regolari revisioni dei conti, controlli della Covisoc ed è stato dichiarato che abbiamo la liquidità per mantenere l’esercizio per i successivi 12 mesi. Ci sono due tipi di creditori: quelli che hanno un contratto sottoscritto con l’Olbia Calcio e hanno titolo ad avere i soldi. Poi ci sono gli altri, che dicono di dover ricevere dei soldi a fronte però di nessun contratto scritto e stanno cercando di ottenere qualcosa da noi, in una modalità che non ci sembra corretta. Per questi ultimi stiamo pensando di andare di fronte all’autorità giudiziaria".
Tra le voci che in queste settimane stanno circolando c’è anche quella della mancanza di liquidità del club: "Credo che gli assegni ai quali stiamo facendo riferimento rappresentano qualcosa che verrà portato a conoscenza delle autorità competenti. Liquidità? Oltre ai 50mila euro immessi a fine novembre dalla Surace Immobilien, abbiamo poi pagato gli stipendi dei calciatori. Perché la situazione con Marino è cambiata dopo i primi mesi di buone relazioni? È una domanda che andrebbe fatta a lui. So cosa è successo, ma sono un uomo d’affari e alle volte nello sport le cose vanno in direzioni diverse ed è complesso essere sposati e vivere in case differenti".
Sul futuro: "Resteremo a Olbia a prescindere dai risultati sportivi di quest’anno, quindi anche in caso di Serie D. Abbiamo comprato il club appena lo scorso novembre, con possibilità limitate per influire sulla qualità della squadra che è responsabilità della precedente gestione. Sicuramente staremo a Olbia, non solo per il calcio ma anche per sviluppare gli altri progetti”.