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Capuano: "Parodi sembra un giocatore di padel. E non ha giocato con City o Barça"

Capuano: "Parodi sembra un giocatore di padel. E non ha giocato con City o Barça"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 20:04Serie C
di Tommaso Maschio
fonte Pierpaolo Matrone

Nel corso della tredicesima edizione de Il Gran Galà del Calcio Italiano il tecnico Eziolino Capuano ha parlato ai microfoni di TMW del suo addio al Foggia e non solo: “Non penso che un allenatore dopo quattro risultati positivi perda una gara allo scadere e si dimetta, ho già spiegato che la decisione non dipende dalla sconfitta, ma da un fatto etico, di alta dignità che nessun altro avrebbe fatto. Io Foggia l’ho voluta, rifarei duemila volte questa scelta, una piazza straordinaria".

Spazio poi alle parole del difensore rossonero Parodi che nella giornata di ieri ha criticato la sua idea di calcio: "Si è vissuta una tragedia, ma vedo e leggo con mio rammarico le parole di un giocatore bravo come Parodi che parla di divertirsi al campo, di costruzione bassa e alta, e rimango basito e capisco perché il calcio stia cambiando in maniera notevole. A lui avevo dato qualche consiglio, di dimagrire qualche chilo perché sembra un giocatore di padel che poi vuole dare lezioni a chi nel calcio sta da 35 anni. Non lo ritengo in maniera etica ed educata, cosa significa andare al campo e divertirsi? Il calcio è sofferenza, è commozione, oppure si arriva al risultato attraverso il gioco o non gioco, non ero a conoscenza che avesse giocato nel City o nel Barcellona. Io in tanti anni che alleno con grande dignità e non mi sono mai permesso di dare dei giudizi. Purtroppo il calcio è questo, i giocatori sono cambiati e l’ineducazione la fa da padrone".

Spazio al futuro: "Non sono in cerca di squadra, non mi sono mai proposto. Mi auguro di fare il mestiere più bello del mondo, di dare ancora soddisfazioni e soffrire per il popolo che mi dovesse chiamare".

Infine un pensiero sul termine braccetto da lui inventato: "Sono stato uno dei primi a fare questa difesa a tre in Italia, ne parlai al master di Coverciano 15-16 anni fa in una relazione per la tesi sul 3-5-2 con il compianto Franco Ferrari. Invece che parlare di centrale di sinistra e di destra parlai di braccetto. Qualche anno dopo ad Arezzo iniziai a usare questo termine ed è nato il guaio. È un termine che si è diffuso anche in Spagna e Inghilterra ormai".

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