Venezia, Busato: "Mi rivedo in capitan Modolo. L'esordio al Penzo? Grande emozione"
La storia di Lorenzo Busato al Venezia comincia all’età di dieci anni, quando si aggrega per la prima volta all’Academy arancioneroverde, e raggiunge un primo apice quando diventa capitano della Primavera. Immediato, però, lo step successivo, l'esordio in prima squadra in occasione del match contro l'Ascoli, giocato lo scorso 2 dicembre e vinto 2-1 dai lagunari. E proprio ai canali del club, ecco che il difensore ripercorre tutta la sua avventura: "Nel corso della mia esperienza nelle giovanili del Venezia ci sono state stagioni molto buone. Ricordo quelle in Under 15 e Under 16 nelle quali giocavo sempre da capitano e intuivo di poter costruire un percorso professionale nel calcio. Quando ero in Under 17 ho fatto il ritiro con la Primavera, con ragazzi di due anni più grandi di me, e devo dire che è stato un buon punto di partenza. Fin da piccolo ero visto da tutti come un ragazzo che aveva le caratteristiche per guidare la squadra e trascinarla in campo. Credo che si possa essere un leader a prescindere dalla fascia al braccio, anche se è innegabile che, per un ragazzo nato qui come me, rappresenta un grande orgoglio essere capitano del Venezia. Nel mio percorso, rivedo un po' quello fatto da Marco Modolo. Spero di poter ripetere la sua carriera perché lui è una figura a cui mi ispiro molto e dalla quale cerco di imparare il più possibile".
Prosegue poi: "Come giocatore mi definisco un difensore un po’ atipico perché, non avendo qualità fisiche spiccate, prediligo avere il controllo della palla ed impostare l’azione con qualità, oltre a farmi valere nei contrasti attraverso l’astuzia e l’anticipo. Negli anni delle giovanili spesso hanno provato a farmi giocare a centrocampo quindi forse questo aspetto ha aiutato nella mia crescita.“
E andando all'esordio: "Uno dei momenti più belli per me è stato l’esordio al Penzo con la prima squadra in occasione di Venezia-Ascoli. Un’emozione che aspettavo di vivere da un anno, nel quale ho lavorato duro tutti i giorni per meritarmi quell’occasione. Quando sono entrato in campo ero tranquillo perché sentivo di aver lavorato bene in precedenza, l’unica mia preoccupazione era di dover subentrare al capitano Marco Modolo e sentivo la responsabilità di doverlo sostituire. Al mio ingresso in campo la Curva Sud Groppello stava intonando il coro "El Gondolier, Pope oeh“ e quindi c’era un’atmosfera incredibile, per un minuto ho pensato quasi di essere all’interno di un videogioco, è stato bellissimo".
Conclude: "Il mio obiettivo sul campo ora è quello di giocare con regolarità con la Primavera ma anche di tornare in campo con la prima squadra, perché l’errore commesso nella mia seconda presenza contro il Sudtirol mi brucia ancora e voglio lasciare ai tifosi un altro ricordo di me. Sono entrato in una partita difficile sicuramente ma sono cose che ti segnano, anche se devo dire di aver ricevuto il sostegno immediato da parte di tutti, in particolare da Mister Vanoli e da molti tifosi che mi hanno incoraggiato".