Feralpisalò, contro il Parma esordirà la maglia disegnata da 'Calciatoribrutti'
Se la prima volta non si scorda mai, ecco quella in cui una community digital sceglie le maglie di un club professionistico. Nasce il nuovo ed inedito Fourth kit ufficiale di Feralpisalò firmato “CALCIATORIBRUTTI”. Sarà presentato a Milano il 12 marzo ed esordirà in campionato il 16 marzo.
Ne abbiamo avuto conferma dopo questi primi mesi in cadetteria: per tentare di raggiungere un altro storico traguardo, bisogna provare ad accantonare l’estetismo: più sostanza, meno forma. Ruvidi, concreti, arrabbiati. Insomma, un po’ più brutti. Ma senza tralasciare lo stile.
La salvezza passa anche da quella praticità, tipica di chi è focalizzato sull’obiettivo. E soprattutto da un gruppo coeso. E per un club che dopo soli 15 anni affronta la sua prima volta in un torneo avvincente come la Serie B, quale miglior modo di compattarsi se non coinvolgendo “Il più grande spogliatoio d’Italia”?
Nasce così la collaborazione con “CALCIATORIBRUTTI”, community digital da oltre 6 milioni di follower, leader nella narrazione dello sport più bello del mondo con uno stile coinvolgente, leggero, giovane. Lo spogliatoio più grande d’Italia, appunto: luogo sacro e profano, dove mistico e razionale si fondono in dinamiche che ne fanno un ecosistema unico. Tutti uniti per sostenere i leoni del Garda in questa delicatissima fase della stagione.
Per la prima volta, il popolo social scende in campo. Gli utenti delle pagine Instagram e Facebook di “CALCIATORIBRUTTI” hanno infatti avuto la possibilità di realizzare una divisa di una squadra professionistica. La quarta uniforme di Feralpisalò nasce proprio dalle preferenze degli oltre 6 milioni di seguaci che hanno deciso di supportare Feralpisalò, squadra adolescente che però ha le idee molto chiare. E che come qualsiasi 15enne ha bisogno di supporto, di consigli, di compagni di viaggio pronti a difenderti, condividere sfide, scelte difficili, tentativi tra ambizione e un po’ di sana follia.
L’IDEA
Semplice e spontanea, si dice siano le migliori. Nata da uno scambio di battute social a gennaio: CALCIATORIBRUTTI lancia una provocazione, Feralpisalò la coglie al volo, pronta alla sfida per modificare la grammatica standard della comunicazione sportiva e rinforzare la narrazione della propria identità di club dinamico e virtuoso. Ne segue una serie di incontri dietro le quinte, con la voglia di affrontare un’avventura diversa. Chiunque infatti aveva la possibilità di scegliere grafica e dettagli della quarta divisa dei verdeblù tra le tre idee proposte da Club e CALCIATORIBRUTTI dopo un lavoro di confronto e strategia.
Con questa iniziativa si vuole raccontare il club salodiano riscrivendo le regole di una routine di comunicazione e marketing che solitamente impone le scelte e che da oggi, invece, le condivide. E parla ad un pubblico giovane, legato ad un calcio vissuto con lo spirito appassionato di uno spogliatoio unito.
IL LAYOUT
Il protagonista della jersey è l’animale simbolo del club, il leone. E’ stato declinato in tre versioni tra cui gli utenti potevano scegliere: con texture eleganti e un po’ british in cui veniva replicato decine di volte; o sottolineandone le peculiarità caratteriali con graffi che davano l’idea della voglia di raggiungere l’obiettivo. Infine, la grafica vincitrice: maglia e calzettoni verdi, pantaloncini oro come il volto del felino, ruggente, in primissimo piano. Questo lo spogliatoio ha decretato e questo il club indosserà: in campo per una corsa salvezza da agguantare con il cuore e con i denti. La partita sarà quella del 16 marzo, allo stadio Garilli di Piacenza, contro il Parma.
Ogni jersey indossata in campo, inoltre, avrà nel colletto una frase simbolica declinata per ogni ruolo, anche queste scelte dagli utenti: “Le ragnatele le tolgo io” per onorare le gesta atletiche dei portieri, “Non sono bello ma spazzo” identifica la concretezza dei difensori, in “Mettila in banca” c’è tutto l’ego dei mediani, “Mister spegni le luci, oggi illumino io” lo dice il jolly, giocatore capace di risolverla quando vuole mentre “Passamela e poi corri ad abbracciarmi” sa proprio di egoismo da attaccante.