Vieri: "Retegui è un attaccante da 7, non di più. Per celebrarlo voglio aspettare che si confermi"
Christian Vieri, grande ex attaccante di Inter, Milan, Juve, Atalanta, Fiorentina, Lazio e Atletico Madrid, ha rilasciato una lunga intervista a SportWeek, elogiando Mateo Retegui: "In area è molto bravo. Sa smarcarsi, riesce a trovarsi al posto giusto al momento giusto. È una qualità enorme, questa. È sempre lì a battere in porta, su ogni respinta, su ogni ribattuta, c'è lui. A Venezia ha fatto un gol molto bello e difficile, superando il portiere in uscita con lo 'scavino'. Significa che non sa segnare soltanto a pochi metri dalla porta, da opportunista, ma è dotato anche dal punto di vista tecnico, ha un buon piede. E poi è uno che e non fa solo gol: è un lavoratore, cerca di dare una mano alla squadra. In più, ha dimostrato di essere pronto a livello fisico e mentale: per la prima volta in carriera gioca tre volte a settimana, campionato-Champions-campionato, e sta reggendo alla grande l’impatto con la nuova realtà. Insomma, tutto bene, ma se mi chiedi un voto complessivo alla sua attuale dimensione di calciatore, non vado oltre il 7".
Vieri prosegue: "Prima di celebrarlo però, voglio aspettare che si confermi. Sarebbe troppo facile dargli un voto molto alto per ciò che sta facendo in questo momento, ma io voglio vederlo tutto quest’anno, nel quale dico che segnerà almeno 20 gol, ma soprattutto il prossimo. Quanti attaccanti vanno in doppia cifra in un torneo, per poi ridimensionarsi quello dopo? La stagione che verrà sarà per Retegui quella decisiva per dimostrare che è un attaccante di grande spessore. Se saprà riconfermare il bottino di gol che secondo me raggiungerà quest’anno, sarà un uomo mercato da 60-70milioni, e a lui potrebbero puntare squadre come Manchester United o PSG, che in questo momento hanno bisogno di un centravanti".
Un ultimo monito però: "Oggi il calcio, come tutto il resto, va veloce. Troppo. Basta che uno faccia qualche gol che si parla di lui come un grande attaccante, perché si ha fame di bomber di razza, visto che in giro ce ne sono pochissimi. Ma se Roma non è stata fatta in un giorno, lo stesso vale per una punta. Che va valutata sul lungo periodo, “pesando” i gol che segna: quanti e contro quali squadre, perché non tutti i gol sono uguali".