Una gondola al Via del Mare: Venezia, è l'ultima chiamata per la salvezza

Eusebio Di Francesco ha provato a togliere un po' di tensione da questa sfida, spiegando che non si tratta della partita della vita, ma per il Venezia poco ci manca: al Via del Mare i veneti si giocano quella che sembra davvero l'ultima chiamata per sperare ancora nella salvezza. Di fronte il Lecce, che poi è la squadra oggi più vicina da puntare per provare l'impresa. Cinque le lunghezze che separano le due squadre: inutile spiegare che importanza avrebbe per i veneti centrare quella vittoria che manca addirittura dal 22 dicembre contro il Cagliari e che li porterebbe a 2 lunghezze dal sogno di restare in massima serie.
La via del gol smarrita
La principale arma su cui puntare sembra essere quella compattezza ritrovata, anche se domani il trio che è diventato un marchio d'affidabilità, quello formato da Schingtienne, Idzes e Candé, sarà diviso per l'assenza last-minute del belga per infortunio (al suo posto uno fra Marcandalli ed il recuperato Sverko). Per vincere però la difesa non basterà e servono i gol. Nelle ultime 7 gare il Venezia ne ha fatto soltanto uno, peraltro su calcio di rigore, contro il Como. Un fattore in tal senso potrebbe essere il ritorno di Nicolussi Caviglia dopo la squalifica: sui piazzati ha dimostrato di saper fare male, che sia per calciare in porta o per cercare un assist ai compagni. Data l'assenza di Maric ed un Fila che deve aver tempo di ambientarsi, ci si chiede se non possa essere il turno di Gytkjaer a far coppia con Oristanio davanti. Il danese nel 2025 è stato l'unico in grado di segnare 2 reti: la sue uniche partite da titolare però rimangono quella dell'esordio contro la Lazio e la seconda di Firenze, per il resto solo scampoli finali per lui.
