Udinese, Padelli: "Sconfitta che lascia il tempo che trova. Conosco il mio ruolo qui"
“La sconfitta lascia il tempo che trova”. Daniele Padelli analizza l’1-0 contro l’Union Berlin con una lucidità che non è nuova per chi conosce il portiere bianconero. “Abbiamo affrontato un’ottima squadra. Se andiamo ad analizzare abbiamo preso un gol stupido, da rimessa laterale - prosegue l’estremo difensore - Sono i dettagli a fare la differenza, è meglio capirlo ora che in campionato”. Padelli si è distinto per una gran parata di riflesso su un colpo di testa ravvicinato di Doekhi, ma liquida la prodezza in fretta: “Non ho fatto un miracolo, solo quello che dovevo fare. So che questo è il mio ruolo, lavoro per farmi trovare pronto quando serve - rammenta -- Faccio tesoro di tutte le esperienze, si impara anche a 37 anni. Al di là della mia prestazione personale sarò sempre qui per aiutare il gruppo”.
Arrivato al suo "21esimo ritiro da professionista", come ricorda lui stesso, il portiere spiega che in queste situazioni “si lavora e si cresce a livello mentale, di coesione, di struttura di squadra, al di là della condizione tecnico-tattica si cementa il gruppo”. A un certo punto la partita ha preso pieghe più ruvide, ma Padelli non si è tirato indietro. “Quando si va a muso duro deve andare tutta la squadra”, afferma secco. Squadra composta da tanti ragazzi nuovi, “di una qualità incredibile, la stanno mettendo con grande umiltà a disposizione del gruppo, ma il campionato italiano è complesso”, spiega. Tra i nuovi anche l’esordiente in bianconero Christian Kabasele, autore di “una gran bella partita”. Il compito dei senatori è mostrare “lo spirito dell’Udinese. I ritiri e le situazioni conflittuali servono anche a questo. Dovremo trasportare le idee di gioco del mister in campo”.