Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

TMW RADIO - Sconcerti: "Serie A dominata da insolventi, Inter all'anticamera della cessione"

TMW RADIO - Sconcerti: "Serie A dominata da insolventi, Inter all'anticamera della cessione"TUTTO mercato WEB
martedì 11 maggio 2021, 19:33Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
Mario Sconcerti, prima firma del giornalismo italiano, ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
00:00
/
00:00

Mario Sconcerti, prima firma del giornalismo sportivo italiano, ha parlato in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Si comincia dalla Juventus a rischio: "Non sarebbe drammatico, nella gara esistono certe possibilità. Dopo nove Scudetti puoi sbagliare uomini nella ricostruzione, ci sta".

Crede più all'ipotesi Allegri o a Zidane?
"Tendo ad essere razionale, non mi piace immaginare oltre. Di Allegri conosco tutto, di Zidane molto. Entrambi conoscono la Juventus, Allegri ci ha già vinto molto facendo anche due finali di Champions, arrivando quindi molto vicino all'obiettivo reale".

Non sarebbe l'ammissione del limite di una visione manageriale?
"La storia della minestra riscaldata intanto non è mai stata dimostrata. Quante volte nella vita si ritorna da dove siamo partiti? Quante volte ci si lascia e ci si riprende? Dare un senso scientifico ad uno slogan è sbagliare. Gli errori manageriali capitano, fa parte della normalità ammetterli richiamando Allegri. Più strano non sbagliare mai".

Il castello Inter rischia di crollare?
"Il discorso è molto complesso e vasto: si parla andando a intuizioni sulle cose che si leggono, poche e spesso in contraddizione tra loro. Il piano di ristrutturazione dell'Inter non c'entra niente col debito, tagliare e spalmare stipendi dei giocatori è un'operazione che va ad alleggerire il bilancio annuale, al massimo. Altra cosa è la gestione del debito, che col prossimo prestito arriverà a 900 milioni, cioè oltre il valore della società. Non è che cedendo uno o due giocatori risolvi il problema, solo quello per la stagione corrente. La mia esperienza di 50 anni nel calcio mi dice che sia una situazione poco recuperabile, che siamo all'anticamera di una cessione. D'altra parte potrebbe anche convenire, piuttosto che stare dentro una società gravata da enormi debiti".

Con Conte come andrà a finire?
"Non lo so, ma mi pare sfugga un punto fondamentale. L'Inter ha vinto un campionato senza aver pagato gli stipendi, visto che siamo ancora a parlare di novembre-dicembre: è stata fatta una proroga apposita. Questa è la vera questione, siamo davanti a una situazione che in molte altre categorie ha portato a punti di penalizzazione continui. Qui non sta succedendo niente. Non è normale essere dominati da una società insolvente. So che le grandi squadre sono portate a credere di essere sempre loro la realtà, ma non è così. Se da regolamento c'è una penalizzazione per chi non paga gli stipendi, e tanti dicono che invece va così, allora premiamo chi li paga regolarmente. Non è possibile che l'irregolarità paghi".

Quindi la Superlega in Italia già esiste?
"Tutto esiste già, dipende come si affronta. Siamo a un punto di non ritorno, e mi dispiace molto perché mi metto nei panni degli interisti e credo si sentano profanati da questa situazione. Veramente innaturale passare da un momento di felicità assoluta come quella che ti dà un campionato vinto dopo tanto tempo alla volgarità di oggi, all'immagine che viene data... Inaccettabile. Già lo è fare debito per rinforzare la propria squadra e non per investire risorse. Già questo falsa la competizione, non pagare gli stipendi è semplicemente inammissibile".

Si sbaglia quindi nella logica del debito.
"Quello che Draghi chiama debito cattivo. Si deve fare debito per qualcosa che poi ti porta a riavere...".

Le piacerebbe che la Fiorentina ripartisse da Gattuso?
"Sì. Intanto ringrazio Iachini, perché in questi due spezzoni, con una squadra veramente modesta, è riuscito a fare qualcosa di importante. Gattuso mi piace, vedo regolarmente il Napoli e da fiorentino mi intriga perché credo sia la persona giusta per far partecipare Commisso. Mi pare che fino a pochi giorni fa la società fosse immobile. L'arrivo di Gattuso può costruire un ponte, una cupola tra campo e presidenza che tagli fuori tutto il resto della società. Equivale a un commissariamento di Commisso e della Fiorentina, a delle scelte più dirette. Gli altri diventano essenzialmente esecutori, la costruzione avviene da suggerimenti di Gattuso e investimenti di Commisso".

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile