TMW RADIO - Nappi: “All’Arzachena grazie a Cassano. Darei la medaglia d’oro a Ballardini”
L’ex attaccante Marco Nappi, oggi allenatore dell’Arzachena, ha così parlato ai microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: “Ho sposato questa nuova avventura e sono molto carico perché era da un anno e mezzo che mancavo dai campi da calcio”.
Si leggono certe ambizioni.
“La società è del gruppo Volpi, che ha portato lo Spezia dalla Serie D alla Serie A e che da un anno ha preso questo club. Come vice-presidente abbiamo Maurizio Felugo, che è stato campione del Mondo e argento alle Olimpiadi di pallanuoto. Devo poi ringraziare una persona che conoscevo come calciatore ma non come uomo: Antonio Cassano. Mi preme dire che mi ha dato una grandissima mano, dico grazie a lui in primis oltre a tutti gli altri, direttore sportivo compreso. Mi sono bastati dieci minuti al telefono e ci siamo subito trovati”.
Il Cassano privato è diverso da quello che appare?
“Per me è stata una sorpresa. Lui è amico di Felugo, si conoscono con lo stesso Volpi… Ha fatto il mio nome, col cuore, senza neanche dirmi niente. La gente deve sapere questa cosa, poche persone mi hanno dato una mano nel calcio, lui l’ha fatto pur avendolo conosciuto per pochi mesi alla Samp. Sono sicuro che faremo bene, mi hanno dato una buona squadra e voglio ripagare la fiducia di tutti”.
Puntate a salire in Serie C?
“Loro non me l’hanno chiesta, ma io ogni mattina lo ricordo ai miei ragazzi. Sicuramente ci saranno squadre più forti sul piano tecnico ma sono dell’idea che per vincere servano valori come sacrificio, umiltà, cuore, impegno. Per fare il calciatore devi rinunciare a qualcosa: al divertimento, alla serata in più alla settimana. Vorremmo vincere il campionato, anche se sarà molto difficile perché ne sale una sola mentre le altre fanno i playoff ma per salire solo tramite ripescaggi. Ce la metterò tutta”.
Com’è il livello della Serie D?
“Ci sono squadre attrezzate, con tanto di pubblico e stadio. Ancora i gironi non sono usciti perché ci sono dei ripescaggi in ballo… C’è un po’ troppa confusione. Penso ci vogliamo meno squadre ma che arrivino a fine anno senza problemi”.
La Sardegna sta aumentando il livello?
“Ci sono tante belle realtà qui, squadre competitive e in buona salute societaria. C’è tanta qualità, in rosa ho tanti ragazzi sardi che lavorano con moltissimo impegno e questo è un grande vantaggio”.
Come l’ha vista la Fiorentina?
“Col Cosenza c’era troppa disparità… Con la Roma ho visto che la Fiorentina non ha giocato una brutta partita, pur perdendo”.
La difesa di Italiano rischia di essere troppo alta?
“Rischi ce ne sono, perché in Serie A ti trovi contro gente veloce e forte tecnicamente. Però sono delle idee degli allenatori: lo scorso anno ha fatto bene, portando lo Spezia alla salvezza. Io una difesa così alta non la faccio giocare, preferisco stare magari un po’ più coperto, con la linea a tre quarti e non a metà campo, e poi scappare o rimanere in linea a seconda di palla coperta o scoperta. Se Italiano crede in queste idee di gioco, però, deve portarle avanti”.
Perché ogni anno c’è la sensazione che la Fiorentina sia all’anno zero?
“Il problema più grande nel calcio è che non si programma, hai l’assillo della vittoria e vai ad azzerare tutto. Le piazze, sento dire, hanno bisogno del nome per fare abbonamenti e clamore, ma dietro ai campioni devi metterci una squadra. Hai preso Ribery e l’hai buttato in una squadra con una confusione incredibile. C’è bisogno che la Fiorentina arrivi più in alto della metà classifica, stiamo parlando di una piazza importantissima. Piano piano, stile Atalanta”.
Il Genoa si è totalmente rinnovato: rischia di pagare Ballardini?
“Questa è la storia del Genoa, soprattutto nell’era Preziosi. Io ho una marea di amici che sono tifosi genoani e una chat con gli ex compagni di squadra: non c’è pace, e questo dispiace perché la piazza di Genova è bellissima per fare calcio, hai un seguito incredibile dato da gente che sta male per la squadra. A vedere le partite viene una tristezza… Mi metto nei panni di Ballardini, e che deve fare? Gli darei una medaglia d’oro”.
Perché Simy e Messias non possono essere profili adatti per le big?
“Si torna al problema dei nomi… Se non sono nomi, sembra di aver preso giocatori scarsi. Anche quando giocavo si diceva che il nome era importante”.