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Il Governo taglia i fondi allo sport femminile. Non sarà rinnovato il fondo per il professionismo

Il Governo taglia i fondi allo sport femminile. Non sarà rinnovato il fondo per il professionismoTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 18:19Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Il Governo ha deciso di non rifinanziare il fondo triennale per il professionismo nello sport femminile che era stato istituito nel 2020 attraverso il cosiddetto decreto Nannicini e a cui aveva aderito solo la FIGC con l’introduzione del professionismo nella Serie A Femminile. Un fondo che sia la presidentessa della Divisione Serie A Femminile Professionistica Federica Cappelletti, nel corso della sua audizione presso la 7° Commissione permanente del Senato (Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport) in materia di “Prospettive di riforma del calcio italiano, sia l’Associazione Italia Calciatori (AIC) avevano fortemente sostenuto e chiesto di rifinanziare.

A denunciare la fumata nera sono state due rappresentanti dell’opposizione come l’onorevole Chiara Gribaudo del PD e l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, nonché leggenda del calcio italiano, Carolina Morace. “La destra boccia il mio emendamento alla legge di Bilancio per rifinanziare il fondo per lo sport professionistico femminile, - ha dichiarato l’on. Gribaudo - Il governo precedente aveva investito 11 milioni di euro per favorire la transizione al professionismo nello sport femminile, mentre l'attuale governo, guidato da una premier donna, ancora è fermo alla cifra 0. A parole erano tutti d’accordo: dai deputati della maggioranza fino al Ministro Abodi, poi alla prova dei fatti hanno votato contro. (...) È un colpo molto duro ai sogni e al futuro di migliaia di ragazze che, in questi anni, si sono avvicinate alle varie discipline anche grazie al fondo AtletePro che ha permesso di migliorare le infrastrutture, gli staff tecnici, quelli medici, la comunicazione e tutto ciò che serve per ridurre il gap con gli uomini. Evidentemente per loro esistono atleti di serie A e di serie B. E l’hanno dimostrato anche stavolta".

La maggioranza di destra ha bocciato l’emendamento per rifinanziare il fondo per lo sport professionistico femminile, ma ciò che manca davvero è la visione. Ad accedervi in precedenza era stata la sola FIGC, ma in tre anni non è stato fatto nulla per rendere il calcio femminile sostenibile: nessuna strategia su sponsor, diritti tv e pubblico negli stadi. - le fa eco dai social Morace - Mentre in Inghilterra partner privati come Barclays investono milioni, in Italia si è solo sprecato tempo prezioso. Ora il calcio femminile deve ripartire da se stesso per non restare indietro rispetto al resto d’Europa. Serve progettualità, non promesse vuote”.

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