TMW RADIO - Agostinelli: "Atalanta squadra più europea d'Italia. Roma, col Bodo devi reagire"
L'allenatore Andrea Agostinelli ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dall'obiettivo europeo per l'Atalanta: "Col Lipsia è molto equilibrata, non è l'Atalanta migliore degli ultimi tempi, hanno mal sopportato l'assenza di Zapata, l'unico che si fa sentire. Dall'Atalanta ci si può aspettare di tutto".
Il modello Lipsia è impossibile da replicare in Italia?
"Credo che l'Atalanta ci vada molto vicino, è una squadra che dà l'esempio e molti in Italia la stanno copiando. Possono essere un modello".
Quanto conta Sartori in questo?
"Tantissimo, così come fu determinante nella favola Chievo: è uno dei più bravi in assoluto negli ultimi vent'anni. Brutto colpo dovesse lasciare l'Atalanta, anche se poi anche certe favole devono finire".
Può andare in una big?
"Assolutamente, è riuscito a vendere un ragazzo di 19 anni al Manchester United a 40 milioni dopo una partita e mezza in Serie A. Dobbiamo renderci conto che l'Atalanta non è più una provinciale, hanno fatto le cose alla grande e sbagliato pochissimo. Non far loro i complimenti è quasi impossibile, sono la squadra più europea d'Italia".
Domani la Roma ritrova il Bodo/Glimt.
"Dopo quella figura non serviranno le parole dell'allenatore, considerando ciò che è stato detto a Roma. Prendere sei gol da semi-sconosciuti è cosa che resta a vita, ora c'è l'occasione di reagire. Se mancassero motivazioni mi stupirei".
Roma obbligata a vincere la Conference?
"Credo di sì, vedendo le squadre direi che non si può sbagliare e non arrivare almeno in finale".
Che gol Muriel, intanto, per l'1-0 Atalanta.
"Questi sono i gol alla Muriel... Parliamo di un ipotetico Pallone d'Oro, anche se non ha mai giocato in squadre per vincerlo ed è stato discontinuo. Ma che colpi".
Tornando alla Roma, come giudica il lavoro di Mourinho?
"Ora si è rimesso in linea, in questo momento può sia arrivare in Europa League che uscirci, quindi i conti veri si faranno alla fine. La cosa importante per un allenatore è anche vedere quanti giocatori sono migliorati o peggiorati nella tua gestione".
Sarri-Lazio, binomio che stenta?
"Giusto averlo aspettato, a Roma non ci sono mai stati due allenatori con tante vittorie pregresse nello stesso momento. Sarri vuole un gioco particolare e per fare ciò che ha in mente dovrà cambiare abbastanza. Acerbi è stato uno dei migliori centrali degli ultimi dieci anni ma ora dovrà andare via, soprattutto in difesa ci sarà da cambiare molto".
Che problemi ha il calcio italiano?
"Dobbiamo farci certe domande, siamo passati dalle 37 partite utili di Mancini al buttare via tutto. Non dimentichiamo le sconfitte ma nemmeno le vittorie, sono contento che Mancini sia rimasto. Il calcio italiano ha un problema, forse è sopravvalutato dagli stessi addetti ai lavori. I nostri giovani sono bravi, ma all'estero ne trovo tantissimi forti. L'Atalanta è la squadra più europea perché è intensa, l'unica che tiene botta. La Macedonia ci batte non perché è più brava, ma perché tenendo alta l'intensità ti dà fastidio".
Quanto è difficile la Fiorentina per il Napoli?
"Per tutti quest'anno è complicato incontrare la Fiorentina, sono una grande rivelazione e mi fa piacere che se la giocheranno fino in fondo per un piazzamento europeo. La partita è delicata, il Napoli dovrà vincere per sperare nello Scudetto ma ricorderei per esempio la sfida di Coppa Italia per dire che sarà davvero equilibrata".
La Pistoiese potrà salvarsi?
"Ho nel cuore società e città, spero e credo di sì. Mi sembra abbiano cambiato regime da qualche tempo e siano più competitivi anche per via del mercato. Possono farcela, pure fosse agli spareggi".