TMW - Capello: "Il Milan non ha già vinto lo Scudetto. Corsa apertissima, ci vuole personalità"
Intercettato da TMW a margine di un evento al Teatro Nuovo di Ferrara, mister Fabio Capello ha raccontato il suo profondo amore per la SPAL e anche commentato l'attualità del calcio italiano: "La mia carriera è iniziata qui. Devo ringraziare Ferrara e il presidente Paolo Mazza, che mi ha voluto alla SPAL. Qui ho le mie seconde radici, quelle calcistiche. E per me ogni volta è un piacere unico tornare".
Cosa serve alla SPAL per raggiungere la salvezza?
“Credo che la SPAL abbia bisogno di un po’ di fortuna perché in qualche partita che ho visto non è stata molto fortunata. Però se domani col Frosinone facciamo le cose fatte bene, ci sarà un risultato”.
Il presidente Tacopina ha iniziato un nuovo percorso.
“Quando prendi una squadra, far capire quello che vuoi, cercare di raggiungere certi obiettivi non è facile. Io ne so qualcosa per cui aver passione è già una grande cosa. Il presidente Tacopina ne ha tanta”.
Il contributo di Capello alla SPAL è stato importante anche per la costruzione del centro sportivo di via Copparo.
“Io l’ho dato perché sono stato pagato dalla Roma e il merito va dato a Mazza di aver investito i soldi in un centro sportivo, avendo avuto una visione aperta al futuro che ha dato chiaramente dei frutti”.
Capitolo Scudetto. Il Milan ha già vinto?
“Tutto è ancora aperto nella maniera più assoluta. Quando si comincia a giocare con la pressione di dover vincere non è facile. Ci vuole grande personalità”.
Che cosa non ha funzionato per l’Italia nelle qualificazioni mondiali?
“Abbiamo giocato con l’idea di essere i più bravi e non con l’umiltà che abbiamo dimostrato nelle altre partite. Ora si deve ripartire e ricostruire però con quello spirito e quella mentalità con cui abbiamo vinto gli Europei e che poi non abbiamo più rivisto. Anche se, analizzando i risultati, siamo fuori dai Mondiali per due rigori sbagliati. Questa è la verità. Con i rigori abbiamo vinto l’Europeo e con i rigori siamo rimasti fuori dai Mondiali”.
Se le diciamo SPAL, qual è la fotografia che le torna alla mente?
“Paolo Mazza sulla tribuna che durante i provini decideva i giocatori da acquistare”.
E faceva lui la formazione.
“Certo. C’era la lavagna, scriveva lui i nomi dei giocatori e chi li doveva marcare. Si giocava a uomo come fanno certi nuovi allenatori adesso (ride, ndr)”.