Scuffet: "Il no all'Atletico? Spero smettiate di chiedermelo. La maturità non c'entra"
Vicario, Meret, Provedel, Perisan, Simone Scuffet. Dalle giovani dell'Udinese, negli anni, sono passati ottimi portieri. L'estremo difensore del Cagliari, intervistato dal Corriere della Sera, ne parla così: "Siamo molto amici, ma il livello era davvero alto e la competizione c’è sempre stata: la scelta che fece Vicario di andare a giocare in D perché aveva davanti Meret e Perisan, è stato un esempio di coraggio".
Nel corso della chiacchierata, si passa alle scelte della carriera. La maturità voluta anche a costo di perdersi qualcosa, nel momento in cui era esploso: "Nonostante tante cose dette e scritte, ci tengo a dire che la scuola l’ho finita perché era giusto. Ma non ha mai influito nelle scelte della carriera". E il no all'Atlético Madrid: si può fare un'intervista senza chiederglielo? "Spero che un giorno si riesca - dice Scuffet - è stata una scelta particolare, volevo continuare il mio percorso a Udine e il giudizio degli altri è stato condizionato dal fatto che l’anno dopo sono rimasto in panchina. Ma in quel momento lì non si poteva sapere".
A Cagliari, vive il migliore della sua carriera: "Anche in Romania stavo bene - spiega Scuffet - ma tornare a essere un portiere di Serie A era quello che volevo. La condizione per raggiungere i risultati? Mai mollare, mai tirarsi indietro. Una parata o un allenamento ti possono cambiare la carriera".