Salernitana, Liverani: "Se sono il terzo allenatore in stagione ci sarà un motivo"
23.10 - Esordio da incubo per Fabio Liverani, allenatore della Salernitana che commenta in conferenza stampa il ko di San Siro contro l'Inter. Diretta testuale a cura di TMW.
23.30 - Inizia la conferenza stampa di Liverani.
Ci si aspettava di vedere qualcosa di diverso a livello caratteriale e anche tattico. Come mai ha lasciato inalterato lo schema rispetto a Inzaghi?
"Noi abbiamo fatto il primo allenamento lunedì, con qualche giocatore che doveva recuperare e quindi abbiamo fatto tre allenamenti. Andare a toccare qualcosa in questo momento, dove già avevamo grandi difficoltà numeriche e non avevamo il tempo di provare qualcosa di diverso, abbiamo cercato di dare serenità ai giocatori. Non mi aspettavo questo approccio, le difficoltà sì ma l'approccio era da capire: se oggi ci troviamo qui e io sono il terzo allenatore probabilmente qualche lacuna l'abbiamo. Ci troviamo in una situazione per cui non posso più aspettare qualcuno: chi avrà quella fame, per poter credere anche a una minima possibilità di fare qualcosa, si prenderà la maglia".
Come giudica l'uscita dal campo di Coulibaly che non ha dato la mano ai compagni o a lei?
"Credo che sia un professionista grande, domenica alla ripresa degli allenamenti ne parleremo e capiremo il motivo del suo gesto. Poi decideremo se c'è da intervenire o no. Non è una cosa grave per me, voglio ascoltare quello che è stato il suo pensiero. Credo che ci dobbiamo concentrare su quello che si fa sul campo, più che fuori".
Candreva mezzala, Weissman fuori. Come mai alcune scelte?
"Tatticamente, credo che la squadra abbia giocato con Tchaouna che è un attaccante, Dia che è un altro attaccante e Candreva che in fase di non possesso doveva dare un'occhiata da interno di destra, e in fase di possesso si doveva alzare per essere con Dia il secondo trequartista. Credo che Dia, Tchaouna e Candreva, a San Siro contro l'Inter, siano giocatori abbastanza offensivi. E credo di aver toccato molto poco".
Come sta Boateng?
"Ha fatto mezzo allenamento lunedì, poi solo differenziato e oggi non avrebbe dovuto giocare. Manolas, che aveva fatto un po' di allenamenti con la squadra, stanotte ha avuto un problema e abbiamo perso anche lui. Per poter cambiare, uno deve avere l'idea di non sprecare cambi: Boateng era un cambio sicuro, se avesse giocato Manolas lo sarebbe stato anche lui. Al di là dei numeri, quello che è successo oggi deve far riflettere: a Milano con l'Inter si può perdere, ma non si possono perdere tutti i duelli. Oggi la Salernitana ha dato l'idea di una squadra che segue gli eventi, non li vuole cambiare. Non dovevamo consegnare la partita all'Inter, questo non può più succedere. Ecco perché vi dico che probabilmente sabato la formazione non la farò io, ma la faranno loro. Chi da domenica ha fame gioca, chi non ce l'ha non potrà giocare. Non ho né la possibilità né il tempo di poter aiutare o coccolare: io posso allenare e supportare, ma c'è bisogno di un segnale di chi vuole fare, anche se sulla carta è un po' meno degli altri. Noi oggi, se siamo la Salernitana, probabilmente siamo meno di tutti, perché abbiamo tredici punti. Questo è assodato e dimostrato, poi parla il campo".
Ci sarà un confronto con Sabatini?
"Il direttore c'è, dà supporto. Io credo che dovremmo avere la sua stessa forza, la sua stessa voglia di fare qualcosa di straordinario. I ragazzi sono in difficoltà mentale, io capisco che la situazione non è idonea però ci siamo infilati noi e dobbiamo trovare il modo di fare qualcosa di diverso, a livello di voglia, di fame, di cattiveria. Oggi il brutto è stato questo".
Si sente tradito dalla squadra?
"Tradito mi sembra una parola grande, io sono con i ragazzi da tre giorni. Credo che, sia nel bene che nel male, in tre giorni nessuno possa cambiare qualcosa. Non mi sento tradito. Credo che la squadra abbia delle difficoltà, devo capire chi è in grado di poter dare e chi è in una fase di down, di appiattimento rispetto alla situazione. Questo in tre giorni è difficile: devo capire questo e devo supportarli psicologicamente, più che tatticamente. Se la testa non va diventa tutto un macigno. Il lavoro per capire chi ce la fa di più e chi di meno sarà fondamentale".
Perché Boateng ha chiesto il cambio? Col Monza ci saranno dei recuperi?
"Manolas credo che da domenica riprenderà ad allenarsi, quella di Boateng è una problematica che si sapeva: è un ragazzo non attivo da sette mesi, ha una struttura importante ma non una muscolatura che lo supporta. Sapevamo che era un cambio sicuro, non pensavo così presto. Fazio questa settimana capiremo se si può reintegrare, su Pierozzi e Pirola credo che serva ancora un po' di tempo".
23.42 -