Rovella: "Sarri è un maestro. Un grande onore essere stato chiamato da lui"
Maurizio Sarri è tato il primo allenatore di Nicolò Rovella alla Lazio e il centrocampista biancoceleste non lo ha dimenticato. In una lunga intervista rilasciata a DAZN, il classe 2001 ne ha parlato così: "Mi ricordo quando ero ancora alla Juve in ritiro che mi ha chiamato e mi ha chiesto di venire alla Lazio. Sapevo che c'era qualcosa ovviamente, spingevo per venire qua e quando mi ha chiamato, ho detto subito al mio procuratore: 'Domani voglio andare a Roma'. Venivo da un infortunio in ritiro, non avevo fatto preparazione, ero un po' indietro fisicamente e quindi il primo mese, mese e mezzo è stato proprio di assestamento fisico ed è servito anche per capire tatticamente cosa chiedeva. È molto bravo tatticamente, ha idee molto chiare, quindi capirle non è subito facile. Dopo, quando mi sono adattato al gruppo, ho iniziato a giocare. Sarri è un maestro, essere stato chiamato da lui è stato un grande onore, spero di ripagarlo e sto cercando di farlo anche adesso, malgrado non ci sia più, è stato un bell'attestato di stima. Ho tanti amici di Roma che tifano Lazio, quando c'è stata la possibilità di venire qua hanno iniziato subito a scrivemi e a raccontarmi cose, avevo subito voglia di venire. Poi quando mi ha chiamato Sarri ho detto: 'Vabbè, faccio la valigia subito'. Ci avrò messo 10 minuti".
Quando era a Monza il pensiero Juventus c'era. Qualcosa è cambiato?
"Sicuramente adesso penso solo alla Lazio, non ho altri pensieri. In quel momento sì, mi sentivo pronto per fare un salto in avanti, avevo fatto una buona stagione a Monza. È capitata la Lazio, sono molto felice".