Roma, Ranieri e la permanenza in panchina. Senza un top, il prolungamento è possibile

Il successo nel derby contro la Lazio ha riacceso l'entusiasmo in casa Roma, con l'ambiente giallorosso che si è risvegliato dopo mesi di torpore dovuto principalmente ai risultati che non arrivavano.

In meno di due mesi il tecnico di Testaccio ha rimesso in piedi la squadra e, anche secondo la Gazzetta dello Sport, una sua permanenza in panchina anche il prossimo anno non è da escludere. Dai risultati alla valorizzazione di giocatori importanti che erano finiti completamente ai margini, Hummels e Paredes su tutti, Ranieri ha posto le basi per un futuro ancora in panchina, più che dietro le scrivanie dirigenziali come previsto dagli accordi con la famiglia Friedkin. La sensazione, secondo il quotidiano, è che Ranieri possa lasciare la panchina solo se la proprietà riuscirà a portare a Trigoria un top manager, vedi ad esempio Ancelotti o Allegri. Altrimenti, se così non dovesse essere, ecco che l'ipotesi prolungamento da allenatore non sarebbe da scartare per sir Claudio.

Nei giorni scorsi, Fabio Capello aveva così parlato di un ruolo alla Ferguson per lui: "La Roma ha già il suo Ancelotti romano, è Ranieri. E poi ho qualche dubbio che Claudio andrà a fare il dirigente. Se farà bene, magari gli verrà proposto di prolungare ancora di un anno il contratto e probabilmente accetterà, con un ruolo da manager da campionato inglese, tra campo e scrivania. Alex Ferguson, con l'aiuto dello staff, alla fine andava in campo una volta alla settimana. Ranieri può fare lo stesso".