Roma-Napoli oltre le statistiche: giallorossi a caccia di uno slancio
Che Roma-Napoli sia un match importante e delicato è tanto evidente quanto chiaro. Si tratta di una sfida che negli ultimi 25 anni ha scatenato tachicardie, regalato reti e spettacolo, con soltanto due eccezioni a reti bianche (2015 e 2021), segno di una rivalità sempre accesa e ricca di colpi di scena.
Non mancheranno i volti noti all’Olimpico, ex che conoscono bene il calore dello stadio e le insidie del campo: Romelu Lukaku, approdato al Napoli all’inizio di questa stagione insieme a Leonardo Spinazzola, Juan Jesus, che ha lasciato la Roma nel 2021 dopo tre stagioni da riserva, e Matteo Politano, cresciuto nelle giovanili giallorosse senza mai esordire in Prima Squadra.
Guardando ai numeri, la bilancia sembra pendere nettamente dalla parte della formazione partenopea. La Roma ha collezionato 21 punti in 11 gare casalinghe, con una media di 1,91 punti a partita, il quarto miglior rendimento in Serie A. Il Napoli, invece, si è dimostrato una macchina da punti in trasferta, con 26 punti in 11 partite e una media di 2,36, seconda solo all’Inter.
Eppure, la Roma ha trovato una nuova solidità dopo un periodo di assestamento, mostrando carattere e continuità: imbattuta da sei turni, ha ottenuto quattro vittorie (Parma, Lazio, Genoa e Udinese) e due pareggi (Milan e Bologna). Dall’altra parte, il Napoli arriva con un rullino di marcia impressionante, forte di sette successi consecutivi e nove vittorie nelle ultime dieci gare, con l’unica battuta d’arresto risalente all’8 dicembre contro la Lazio.
Numeri chiari, statistiche che parlano. Ma il calcio non è matematica, e chi si affida solo ai dati rischia di rimanere scottato. La partita va giocata, combattuta, sofferta. E alla fine, saranno il campo, la grinta e il sangue freddo ad avere l’ultima parola.