Rapimento Pogba, da oggi il processo. L'Equipe: "Rapporto tossico con gli amici d'infanzia"
È la storia di un gruppo di amici di una città dell'est di Parigi che hanno attraversato tanti momenti di difficoltà. Ex vicini di casa e compagni di squadra, il più talentuoso - anche uno dei più giovani - è riuscito a sfondare, a diventare una star del calcio e campione del mondo. La storia di Paul Pogba e del quartiere Renardière sembrava una favola ma si è trasformata "in un incredibile regolamento di conti". Un'amicizia "tossica", come scrive L'Equipe stamattina parlando del processo che vedrà imputate sei persone per il rapimento e l'estorsione nei confronti del centrocampista della Juventus nel marzo del 2022.
Oggi ci sarà la prima udienza e il processo durerà fino al 3 dicembre. Pogba, mentre si stava recando al raduno della nazionale francese, fu rapito da due uomini incappucciati che chiesero la somma di 13 milioni di euro per liberarlo. Si è scoperto poi che tutto sarebbe stato organizzato da alcuni "amici" e che in questa sordida vicenda ha avuto un ruolo importante anche suo fratello maggiore, Mathias.
Rapporto speciale con gli amici di infanzia - Pogba è sempre stato molto legato alle sue radici: originario di Lagny-sur-Marne, non ha mai esitato ad ad aiutare le persone con cui è cresciuto, facendo "donazioni dai 5 ai 200.000 euro". È stato generoso nei confronti di Boubacar C., al quale aveva donato 40mila euro dopo che quest'ultimo aveva comprato una casa a sua madre, o verso un amico scomparso da tempo che aveva bisogno di 5.000 euro per acquistare un'auto usata. Ha donato addirittura 150.000 euro a Machikour K. affinché quest'ultimo potesse aprire il suo fast-food. Proprio queste persone lo avrebbero rapito e minacciato.
Il campione del mondo nel 2018, ovviamente, ha sempre aiutato la famiglia ma le richieste "molto ricorrenti" di Mathias avrebbero inciso negativamente sulla loro relazione. "Perché lo facevo? Erano miei amici, volevo aiutarli. A volte andavo a trovarli e davo loro dei soldi, alcuni hanno figli. Sono cresciuto con loro, mi rendevano felice. Non ho mai chiesto nulla, non mi aspetto nulla. L'ho fatto davvero in modo che potessero andare avanti nella loro vita e avere la propria attività. Il problema è che non mi piace dire di no", avrebbe confessato Pogba. Nei prossimi giorni ne sapremo di più.