Processo ultras, Milan e Lega Serie A si costituiscono parte civile. Le dichiarazioni dei legali
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Le violenze e le intimidazioni degli ultras hanno minato la sicurezza negli stadi e compromesso l’immagine del calcio italiano. Per questo motivo, Milan e Lega Serie A hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo nato dalla maxi-operazione dello scorso settembre contro i gruppi organizzati delle curve di San Siro.
Oggi, a Milano, si è aperto il procedimento con rito immediato nei confronti di Christian Rosiello, Riccardo Bonissi e Francesco Lucci, accusati di associazione per delinquere con finalità di estorsione e aggressione. Lucci è il fratello di Luca, leader della Curva Sud, che ha scelto il rito abbreviato come Andrea Beretta e Marco Ferdico, vertici degli ultras nerazzurri: per loro il processo, che coinvolge 19 imputati, inizierà il 4 marzo. In quella data si registrerà anche la richiesta di costituzione dell’Inter, mentre Milan e Lega hanno proceduto già oggi.
La prossima tappa sarà il 20 marzo, con la prima testimonianza. Tra i 72 testi inizialmente indicati figura Cristiano Iovino, vittima di un pestaggio nell’aprile 2024. Tuttavia, il numero di testimoni dovrebbe scendere a circa 40. Secondo gli avvocati Matias Manco e Salvatore Pino, legali di Lega, le azioni degli ultras hanno danneggiato non solo la sicurezza negli stadi, ma anche il valore commerciale della Serie A. “L’appeal del calcio ne risente, anche in termini di diritti tv” hanno dichiarato. Per il Milan, rappresentato dall’avvocato Enrico de Castiglione, la priorità è garantire un ambiente sicuro ai tifosi. Tra le accuse, anche aggressioni agli steward e ingressi abusivi al Meazza.
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