Prandelli a RFV: "Palladino ha la faccia furba. Kean? Se ci lavori come con Vlahovic..."
L'allenatore Cesare Prandelli ha parlato a Radio FirenzeViola affrontando i principali temi di casa Fiorentina: "Siamo all'inizio e l'idea di un Kean, se Palladino gli dà un ruolo ben codificato, che potrebbe essere la sorpresa è intrigante. Potenzialmente lui è molto forte ma il tecnico deve fare un lavoro di tre mesi sul ruolo. Deve trovare sicurezza e zona di campo specifica per lui".
Lei fece questo lavoro con Vlahovic?
"La fiducia la devi dare se sei convinto delle qualità. Su Vlahovic si vedeva che aveva qualità innate e non bastava non mettergli pressioni, poi gli ho dato alcuni consigli, come evitare di andare in giro per il campo soprattutto sugli esterni altrimenti chi chiude l'azione? Secondo me si deve lavorare su questo con Kean, sul ruolo di centravanti. Io ho avuto un bel feeling con gli attaccanti ma dipende come vuoi sviluppare il gioco. Gli allenatori devono dire come vuole giocare e gli attaccanti devono rispondere a quelle caratteristiche, altrimenti ce l'inventiamo, lavorando su una potenzialità".
A Palladino peserà il paragone con Italiano?
"Nel calcio si fanno sempre paragoni ma poi restano lì, ognuno ha il suo modo di porsi, la faccia è sveglia e furba e al Monza non ha esasperato concetti e giocando bene".
La mia era una bella Fiorentina?
"E' rimasta una cosa incompiuta, mi sono rivisto nelle finali non vinte, non si è vinto e si è cambiato progetto. Ogni tanto metti un tassello, crei una solidità morale nei giocatori, come nell'Atalanta. Ma quello di quest'anno che progetto tecnico ha? La società deve avere un'idea".
Tifosi delusi?
"Ci vorrebbe un'idea di un progetto coinvolgente per far appassionare la gente ancora di più, dicendo di lottare per un obiettivo e dando un segnale di grande fiducia".
Non sarebbe utile in società?
"Io non ho mai bussato a nessuna porta, sono stato sempre disponibile, l'ho fatto anche tornando ad allenare in un momento difficile, ho dato idea di essere coinvolto nella famiglia Fiorentina, non devo dimostrare di più. Con i giovani? Ci ho lavorato tanti anni ma negli ultimi 15 anni non è che si sia lavorato molto nei settori giovanili e ne pagano le conseguenze Nazionali e club. Gli allenatori non devono pensare a loro ma a far crescere i ragazzi, scimmiottare certe squadre con bambini talentuosi costretti a fare quello che dice l'allenatore non aiuta la crescita. Non alleno ma la passione mi è rimasta".
Troppo caldo al Viola Park?
"Il caldo è un falso problema, la struttura permette di recuperare, perché andare in giro se ho questo tipo di struttura?".