Passeggiata di Ronchi intitolata a Paolo Rossi, Pincolini: "La forza della normalità"

Vincenzo Piccolini, preparato atletico del Milan di Sacchi ma non solo, forse il più noto professionista del settore nella storia del calcio italiano, raggiunto da TMW, a margine dell’intitolazione della Passeggiata Paolo Rossi, situata sul lato monti della litoranea Amerigo Vespucci, località Ronchi (Massa), ha ricordato Pablito mundial: “Paolo Rossi per me è sempre stato la Versilia, nell’estate dell’87 dovevo andare al Milan e mi mandarono a fare un pezzo di vacanze qui. C’erano Baresi che aveva un problema al ginocchio, Galli ed Evani con qualche problemino da recuperare: venimmo giù a Forte dei Marmi e qui trovavamo Paolo Rossi, col più brutto ginocchio che ho mai visto in tutta la mia vita. Era verso fine carriera, ma con la solita dolcezza si allineò al gruppo: erano tutte novità, io conobbi il mito. Perché, attenzione, solo quattro anni prima era stato il fenomeno del 1982.
Poi ci siamo sempre rincontrati qui, fino a quando negli ultimi anni si cantava d’estate. C’erano due-tre appuntamenti splendidi, in cui parlavamo di calcio ma non solo: chi ha conosciuto Paolo Rossi ne parla sempre così, lui era così. Lo incontravi a prendere il caffè al bar, la forza della normalità”.
Una sensazione su Napoli-Millan di domani?
“Sono un grande tifoso del Milan, disincantato. Vedere la società gestita così male, all’americana, con giocatori che vanno e vengono… Il Milan del mio cuore è finito con Stefano Pioli: ora si stanno arrabattando, speriamo trovino la via giusta. Sul campo può succedere di tutto: anche giocatori che non amo, come Leao, possono deciderla. Il Napoli ha più ambizioni, vediamo”.
Rischia di rimanere fuori dall’Europa?
“Rischiano tutte, una grande resterà fuori perché le prime tre sono troppo avanti. Per chi resterà fuori sarà un’annata indiscutibilmente negativa: non è più solo una questione sportiva, c’è un tema di bilancio”.
