Milan, le mezze verità di Furlani: "Come tre giorni fa". Dopo avere stoppato Paratici

“Tre giorni fa ho commentato, su questa vicenda. Non facciamo nomi, non è stata presa nessuna decisione. Sul se e sul nome, parlo del ruolo di direttore sportivo, ora siamo in un punto simile a quello di tre giorni fa. Non c’è nessuna novità, non c’è nessuna scelta. Siamo focalizzati sul preparare la stagione, scegliere i nomi giusti, qualcuno che faccia bene al Milan. L’identikit è che sia uno che ci faccia vincere”. Giorgio Furlani in realtà non dice quel che è successo davvero. Perché è impossibile derubricare incontri fra Milano - lunedì - Londra (martedì e mercoledì) e con gli avvocati di Fabio Paratici giovedì per dire che non è capitato niente.

La realtà è che il Milan aveva preso una scelta che è diventata sbagliata. Forse non potrà dirlo lui, ma è evidentemente quello che è successo. Paratici era squalificato fino al 20 di luglio e non poteva operare prima. Non poteva probabilmente nemmeno firmare un contratto. Lasciando perdere le trattative fatte dall'ex Juventus, era possibile per Furlani trattare con un inibito per altri tre mesi e mezzo?

I problemi sono stati sostanzialmente tre: il primo è l'inserimento di una clausola risolutoria in caso di ulteriore squalifica. Poi l'intenzione di far firmare Paratici al 16 di aprile, dopo la prima udienza per PRISMA. Infine la terza, derubricata ma che esiste: Paratici voleva i suoi uomini, quindi non quelli vecchi, Moncada compreso. E infatti Furlani preferisce fare melina sull'organigramma composto da lui, Ibrahimovic e Moncada, appunto. "È presto per commentare su tutti questi dettagli, quindi in questo momento eviterei".

Diciamo che ci sono mezze verità meglio aderenti alla realtà.