Milan, casting per il direttore sportivo. Bonus e malus per i quattro candidati

Il Milan non ha deciso ancora chi sarà il prossimo direttore sportivo, più per una questione di opportunità che non per una vera mancata scelta. Perché dopo quanto successo con Fabio Paratici nella scorsa settimana non c'è ancora una scelta definitiva e condivisa. Anche perché ogni nome porta con sé delle criticità che non sono da poco. L'amministratore delegato Giorgio Furlani non può sbagliare la scelta e quindi vorrebbe un uomo capace di destreggiarsi anche in un ambiente complicato come quello rossonero.
Igli Tare - È l'unico libero del lotto, ha fatto un grande lavoro alla Lazio con Claudio Lotito, la sua separazione è dovuta a quanto capitato con Maurizio Sarri, non tanto per le (ottime) stagioni, al netto dell'errore di acquistare Muriqi. Ha dimostrato di essere ottimo quando il budget a disposizione non è enorme, ma è anche il nome fatto da Ibrahimovic e questo potrebbe essere un problemino per Furlani.
Giovanni Sartori - Nelle scorse ore è confermato un contatto fra il Milan e il direttore sportivo del Bologna. Il pro è il curriculum, visto quanto ha fatto sia con il Chievo, che con l'Atalanta oppure il Bologna. Il contro è non avere mai avuto una possibilità in una big. Le sue squadre lo sono diventate, quasi a discapito dell'ordine di grandezza.
Tony D'Amico - È il profilo che stuzzica di più, ma appare anche molto difficile da raggiungere. Perché è legato da un contratto con l'Atalanta e il buon lavoro svolto negli ultimi tre anni - con la vittoria dell'Europa League - lo fa diventare centrale nelle gerarchie in nerazzurro. Complicate - eventualmente - anche le tempistiche per un suo approdo al Milan.
Giovanni Manna - Sull'onda di quanto capita con l'Atalanta, trattare con Aurelio De Laurentiis è tutt'altro che semplice, così come liberarsi da un contratto che c'è. Il nome piace, anche se è molto difficile che possa essere liberato.
