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LIVE TMW - Hellas, Setti: "Anno complicato. Cessione? Sempre aperto a chi ha più disponibilità di me"

LIVE TMW - Hellas, Setti: "Anno complicato. Cessione? Sempre aperto a chi ha più disponibilità di me"TUTTO mercato WEB
giovedì 22 giugno 2023, 12:26Serie A
di Luca Chiarini
Diretta scritta su TUTTOmercatoWEB.com. Premi F5 per aggiornare la pagina!

11.15 - Alla conferenza stampa d'addio di Francesco Marroccu, in programma tra un quarto d'ora nella sede dell'Hellas Verona, interverrà anche il presidente Maurizio Setti. Vi proponiamo di seguito, con una diretta scritta, tutte le sue dichiarazioni.

11.38 - Inizia la conferenza stampa.

Prende la parola Setti: "Siamo finalmente riuniti per sancire questa soffertissima salvezza. È stato un anno complicato, che mi ha fatto capire molte cose: ho passato dodici mesi con due uomini veri (Sogliano e Marroccu, ndr): uno è sempre stato nel mio cuore, c'è sempre stato un rapporto 'carnale', l'altro non lo conoscevo, ma ho avuto modo di farlo e in silenzio ha dato il suo contributo a questo risultato straordinario".

Come misura la sua ambizione oggi? Pensa di cedere il club?
"Dodici anni fa ero seduto qui con Sean e Martinelli e avevo promesso determinate cose. I numeri hanno validità assoluta nella vita: credo che questo sia sempre stato il mio Verona, ho sempre detto di essere predisposto ad ascoltare chi possa avere più disponibilità di me. Anche se non è tutto nel calcio: pensiamo al Chelsea, che spende moltissimo per arrivare tredicesimo in campionato. La sofferenza c'è sempre stata nella storia di questo club. Il mio sogno è sempre quello di provare a fare qualcosa in più di uno Scudetto e basta, che resterà irraggiungibile nel calcio di oggi. Chi mi conosce sa quanto tenga a questo club: nell'ultima conferenza che feci dissi che mi stavo ammalando per il Verona. Non posso dire se il sentimento nei miei confronti dei tifosi e soprattutto della Curva sia giusto o sbagliato. In questo club se un giocatore è molto bravo è sempre di passaggio: la nostra bravura dev'essere quella di mettere sempre sul piatto un altro calciatore altrettanto valido. Hien e Doig sono calciatori che ha acquistato Marroccu. È assurdo quando sento dire che preferisco andare in B perché c'è il paracadute, è allucinante. L'onestà che ho io nel trasmettere cosa posso fare e come posso farlo è identica a dodici anni fa. Il mio sogno rimane quello di realizzare un centro sportivo, vorrei lasciare quello quando me ne andrò, oltre ovviamente alla squadra in Serie A".

Le vicende legate alla sua azienda quanto sono distaccate dal Verona?
"Totalmente".

Qual è la sua analisi degli errori commessi in questa stagione?
"Degli errori sono stati fatti. Questa annata difficile parte da lontano, da prima di questa stagione. Parte da cose che ti avevano fatto vedere in un modo che non era reale. Parte dalla paura di sbagliare o da alcune scelte affrettate. Parte anche da delle 'sfighe': quando retrocedemmo la prima volta dopo tre anni di Serie A ci furono una serie di elementi che portarono a quell'epilogo, quest'anno per certi versi è stata la stessa cosa. Abbiamo interpretato in maniera sbagliata alcune scelte. Non c'è nulla di male a sbagliare l'allenatore: lo scorso anno prendemmo un tecnico molto bravo dopo tre partite. Nelle prime sei partite di Bocchetti ho rivisto il mio Verona, e ho visto anche alcuni errori arbitrali. Sogliano è la persona con la quale ho sempre avuto più feeling, Marroccu si è amalgamato molto bene, tutti insieme abbiamo portato a casa la salvezza, che ha un sapore più bello ogni giorno che passa. Sto pensando a un regalo da fare a questa annata: qualcuno di voi ha scritto delle str... megagalattiche, anticipando un pensiero che non ho ancora fatto. Quello che è accaduto quest'anno ha un sapore bellissimo".

Il Verona è in vendita?
"Io rimarrei qui quaranta anni, sono mosso dalla passione. Non posso competere con certe proprietà, quando e se si presenterà un'occasione non avrò problemi a sedermi a un tavolo. Siamo un club medio-piccolo, l'obiettivo è vendere al meglio e fare una salvezza più tranquilla possibile. La nostra priorità è vedere il Bentegodi che si riempie sempre di più ed essere attrezzati per i sacrifici che si fanno".

Lei prende uno stipendio molto alto: è un aspetto che pensa di rivedere? Anche se è legittimo nel momento in cui l'azienda va bene
"Ci sono tematiche legate al bilancio. È esattamente la risposta che le avrei dato, io non voglio affossare quella che considero la mia casa...".

Pensa di aver cambiato troppi dirigenti in questi anni?
"Io e Sean ci eravamo lasciati perché le mie preoccupazioni sui conti erano maggiori rispetto alle sue. Dopo un periodo intermedio è arrivato D'Amico, che ha fatto quello che ha fatto, e lì è stata fatta la scelta di prendere un allenatore con le caratteristiche giuste. Ogni dirigente ha portato qualcosa: non mi sono mai pentito di una scelta rispetto alla persona".

Cos'ha capito frequentando Verona?
"È una città che mi fa impazzire. I veronesi sono preoccupati per definizione, ma questa città ha potenzialità esagerate... Io mi inc... perché dico sempre che potremmo fare il triplo di quello che facciamo. Verona è una città che merita molto di più di Genova o Torino, prendere 10 milioni in meno di diritti televisivi ha un peso per un club come il nostro, ed è un aspetto che dobbiamo combattere con le idee".

Prosegue Setti: "Ci tengo a sottolineare che io e Sean non abbiamo mai litigato".

C'è stato qualche sondaggio per il club?
"Banditi in giro ce ne sono moltissimi... Ho voluto mettere un filtro tra me e questa cosa, c'è un istituto che si occupa di questo aspetto. L'ultimo a chiamarci, per dire, è stato Romulo, che ci ha riferito dell'interesse di un fondo... Il calcio è fatto di cose concrete: noi dobbiamo fare un calcio provinciale, essere pronti a lottare, con grinta. Quando inizi a imborghesirti in determinate dinamiche, rischi. Nel calcio ormai si buttano dentro tutti: nella vita c'è sempre uno più ricco o più bravo di te, io cerco sempre di dare il massimo, quello che accadrà lo dirà il tempo. Questa è una città che può ambire a qualcosa di più dal punto di vista della crescita. Dopo il rinnovo io e Sean ci siamo detti: 'Andiamo avanti insieme altri tre anni'".

12.28 - Finisce la conferenza stampa

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