Lecce, Sticchi Damiani: "Le relazioni su Krstovic non erano buone. Corvino lo ha voluto lo stesso"
Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha parlato a Radio Anch'io Sport dopo la splendida partenza dei salentini, che dopo le prime cinque giornate si trovano a 11 punti in classifica, al terzo posto: "Lecce è un ambiente dove si può lavorare bene, c'è una bellissima atmosfera, abbiamo tutto un territorio che ci spinge e sostiene perché ha compreso la serietà del progetto. È più semplice lavorare in una piazza completamente coinvolta che sa bene come questo bellissimo momento non appartenga alla nostra reale dimensione. La piazza si sta godendo il momento con intelligenza e maturità, ma sa che la squadra dovrà salvarsi, speriamo lo faccia il prima possibile. L'ambizione di questo campionato non può che essere questa".
La scelta D'Aversa, com'è maturata?
"Con Baroni si era chiuso un bel ciclo con una salvezza difficilissima. D'Aversa era un profilo che ci sembrava giusto per poter lavorare con una squadra piena di giovani esordienti. Dopo un anno e mezzo rimasto fermo, aveva voglia di misurarsi in questo progetto in cui non è mai semplice viaggiare con così tante incognite. Viene in un club che sostiene i proprio allenatori, che va oltre il risultato e cerca di guardare oltre: da noi gli allenatori possono lavorare con calma, tranquillità ed equilibrio. D'Aversa ha avuto una partenza importante, sta facendo davvero molto bene".
Domani Juve-Lecce.
"Andrò a Torino, quando posso cerco di stare vicino alla squadra. Questa classifica, con il Lecce avanti di un punto sulla Juve, è una semplice curiosità, siamo all'inizio di campionato e nient'altro. Quello che per noi è importante è avere l'occasione di andare in uno stadio così prestigioso e dare una chance ai nostri giovani nati dopo il 2000 per mettersi in mostra al cospetto di una grande squadra, è un'opportunità per farci conoscere ancora di più. Sulla carta la sfida è impari, ma questo succede quasi ogni domenica quando il Lecce scende in campo".
Cosa pensa dell'impatto di Krstovic con la Serie A?
"È un giocatore su cui Corvino era già da tempo, avevamo mandato più volte i nostri emissari a vederlo. Dopo un lungo e segreto corteggiamento, abbiamo deciso di fare questa operazione. Come spesso accade, le relazioni dei nostri emissari non erano straordinarie sul giocatore. Mi ha detto Corvino che è una cosa che gli è successa in altre occasioni, cioè di prendere una decisione netta nonostante dal vivo il giocatore non abbia impressionato. Corvino è bravo in questo, sa vedere oltre. Voleva fare questa operazione e, da queste prime gare, sembra una bella intuizione, ma siamo prudenti sul giudizio, siamo ancora all'inizio".
Pochi giovani italiani nel Lecce e Primavera campione con tanti stranieri.
"È stata una situazione contingente. Sono presidente del Lecce dal 2017 ed eravamo in Lega Pro. Quando il club veniva da sei anni di fila di Lega Pro e quindi non avendo un grande appeal, tanti giovani del nostro territorio sono stati presi e portati via. Bisognerebbe parlare di più di questi ragazzi di 13-14 anni che vengono convinti con le loro famiglie da vari club più blasonati a partire già da giovanissimi. Il nostro territorio è stato depredato nei suoi talenti negli anni in cui il Lecce era in Serie C. Mancava un serbatoio da cui attingere, motivo per cui si è pensato con l'area tecnica di sopperire a questo gap andando su mercati stranieri che il Lecce si può permettere. Ora, con la Serie A, speriamo di avere la forza di poter trattenere i talenti del nostro territorio".