Le pagelle della Lazio - Immobile stecca, male Hoedt. Milinkovic ci prova fino alla fine
INTER-LAZIO 3-1
Marcatori: 22’, 45+1’ Lukaku (I), 61’ Escalante (L), 63’ Martinez (I)
Reina 6- Spiazzato in occasione del rigore di Lukaku, non può nulla nemmeno sul raddoppio del belga. Un paio di buone uscite basse, con cui evita un gol a Lautaro Martinez. Non può nulla nemmeno sul terzo gol.
Patric 5- Contro Perisic fa fatica, ma è più che altro Eriksen a creargli scompiglio quando si inserisce nella sua zona. E’ lui a tenere in gioco Lukaku in occasione del 2-0, salendo con troppo ritardo e non raggiungendo la linea. Prova confusa anche nella ripresa.
Hoedt 5 - Dopo un ottimo inizio, sempre in anticipo su Lukaku e Lautaro, interviene in maniera scellerata sul belga, causando il rigore dell’1-0. Non attentissimo nemmeno in occasione del raddoppio, in cui tutta la difesa della Lazio pare piantata a terra. Dal 46’ Parolo 6 - Con un intervento in scivolata alla Nesta, quasi alla disperata, evita il gol ad Hakimi, ma poco dopo si fa travolgere da Lukaku, che come una forza della natura gli sfugge via in velocità. Dalla sua ha la scusante che in pochi sarebbero riusciti a trattenerlo.
Acerbi 6 - Agisce quasi da terzino di spinta, attaccando con grande tenacia sulla sinistra. Tanti cross e anche qualche inserimento, senza però fortuna. Dietro gestisce bene Hakimi.
Lazzari 5.5 - Sfortunato in occasione del raddoppio di Lukaku, a cui serve involontariamente un cioccolatino, è troppo impreciso dal fondo, quando si libera per il cross. Attacca con buoni tempi e si inserisce bene, ma non riesce mai a pungere.
Milinkovic-Savic 6.5 - Fisicamente dice la sua, ma nell’uno contro uno con Eriksen si lascia spesso fregare dal danese. Guida un paio di contropiedi ed è protagonista di ottimi cambi passo, oltre ad inserirsi spesso e prendere per mano il gioco dei suoi. Il gol della Lazio nasce dalla sua punizione che impatta su Escalante. L’ultimo a mollare.
Leiva 6 - Sapiente regia, sia in fase di possesso che in recupero, il brasiliano trova una gran traccia per Lazzari sullo 0-0, ma un’ottima lettura di Handanovic evita il vantaggio dei biancocelesti. Esce all’intervallo. Dal 46’ Escalante 6.5 - Entra per alzare ancor di più il baricentro della Lazio e per schermare Brozovic. Sigla il suo primo gol italiano con una deviazione fortunata, e nel complesso gioca una buona ripresa.
Luis Alberto 5.5- Il suo guizzo manca alla gara della Lazio, che tiene tanto il pallone ma manca nell’incisività degli ultimi venti metri. Encomiabile il suo lavoro in fase difensiva, dove più volte si trova a raddoppiare e a rincorrere Hakimi, ma negli ultimi metri non è così incisivo come al solito, ed è quello che manca alla Lazio questa sera. Dal 78’ Pereira sv
Marusic 6- Attacca con buoni tempi la sinistra, controllando Hakimi e stando attento a non lasciargli mai troppo spazio. Come Lazzari, non è precisissimo al cross, e a Correa e Immobile non arrivano molti palloni.
Correa 5.5 - L’applicazione è quella giusta, dialoga in grande velocità con Immobile e Luis Alberto, ma non riesce a rendersi pericoloso in zona gol. Anche lui è molto diligente in fase difensiva, dove rincorre i suoi avversari, ma manca in fase offensiva. Dal 70’ Caicedo 5.5 - Entra a gara ormai indirizzata e si vede pochissimo.
Immobile 5 - Un destro dal limite dell’area, sporco, che mette in difficoltà Handanovic e un paio di incursioni in solitaria nella sua gara. Fa fatica contro De Vrij e soprattuto Skriniar, che lo rimbalzano con ottimi interventi. Difficile anche il suo lavoro sui cross, spesso imprecisi. Perde la sfida tra bomber con Lukaku. Dal 70’ Muriqi 5.5 - Come Caicedo entra a gara compromessa ma avrebbe l’opportunità per riaprirla, ma tenta una conclusione difficile invece che allargare per Marusic meglio posizionato.
Allenatore: Simone Inzaghi 6-La sua Lazio gioca un’ottima ora di gioco, mancando però negli ultimi venti metri e con sbavature decisive in fase difensiva. I biancocelesti tengono molto il pallone, ma il possesso risulta essere sterile, con poca incisività al momento del tiro in porta. La differenza con l’Inter sta proprio qui: i nerazzurri sono stati cinici, i biancocelesti hanno creato poco.