Le pagelle della Juventus - CR7 certezza oltre le nubi, Chiesa prorompente. Pirlo può sorridere
Risultato: Cagliari - Juventus 1-3
10’, 25’ rig. e 32’ Ronaldo (J); 61’ Simeone (C)
Szczesny 6 - Primo tempo in cui lo sollecita solo Marin con un paio di punizioni centrali, la ripresa richiede più impegno. Prima è reattivo ancora sul rumeno e su Duncan, poi però Simeone lo trafigge. L’ultima minaccia, superata, è Pereiro.
Cuadrado 6,5 - Non è arrembante come sempre, ma ormai è talmente navigato che sa pure centellinare al meglio il suo contributo. Vitale il cross dalla bandierina, preciso sulla testa di CR7 per il gol del vantaggio.
(dall’82’ Frabotta s.v.)
De Ligt 6 - Si rivede da titolare, e con la solita sicurezza che lo contraddistingue partecipa anche alla fase di possesso. Forse rivedibile il movimento sul cross che Simeone tramuta in gol. Nel complesso arriva comunque al sei.
Chiellini 6,5 - Ci mette un po’ a prendere davvero le misure a Simeone, che sui primi palloni sembra in grado di andargli via. In realtà non sarà così, visto che per tutto il primo tempo è sempre in anticipo. Pirlo gli risparmia il finale.
(dal 70’ Bonucci 6 - Serve anche la sua esperienza per calmare un po' gli arrembanti avversari, e dal momento in cui mette piede in campo non compie errori vistosi).
Alex Sandro 6 - Rimane in campo poco più di mezz’ora, non per volontà tecnica ma per un infortunio. Fino a quel momento era risultato ordinato e attento, lasciando a Chiesa l’onere di spingere.
(dal 34’ Bernardeschi 5,5 - La sua nuova veste ormai è quella di terzino, e infatti entra lui al posto di Alex Sandro. Non lo fa rimpiangere troppo, se non nell’azione del gol di Simeone, in cui Zappa lo brucia).
Kulusevski 5,5 - Si ventilava un suo utilizzo da mezzala, ma parte largo a destra. I compagni lo cercano spesso, forse anche per sbloccarlo: sono però davvero troppe le giocate poco lucide o pulite. Non arriva alla sufficienza.
Danilo 6 - Non è la prima volta, ma fa sempre un certo effetto vederlo interno di centrocampo. Dopo una prestazione all’insegna dell’ordine, e della copertura degli spazi centrali, torna anche a fare il difensore nel finale.
Rabiot 6 - Unico centrocampista centrale veramente di ruolo tra i titolari, si occupa di non lasciare scoperta la zona mediana. Di inserimenti se ne contano alcuni, mai però particolarmente incisivi.
Chiesa 6,5 - Prorompente, quando ha spazio e accelera per gli avversari non ce n’è. Manda in porta Morata, ma non si vede ricompensato dell’assist. Storia diversa quando serve un Ronaldo affamato di tripletta. Ripresa in calare.
(dall’82’ Arthur s.v.)
Cristiano Ronaldo 8 - Tra le grigie nubi che lo avvolgono, ci mette dieci minuti a entrare sul tabellino dei marcatori con un poderoso stacco aereo. Poi si iscrive a qualcosa di più grande: tripletta in 32’, dopo aver pure sfiorato il rosso. Per quel rischio mezzo punto in meno, ma è una certezza e non un peso.
Morata 6 - Nascosto nella prima parte, un invito a nozze di Chiesa lo manda in porta: non sa far meglio di un esterno debole e centrale. Si rifà in parte servendo Ronaldo in ripartenza nell’azione del rigore.
(dal 70’ McKennie 6 - L'americano deve dare più sostanza al reparto di centrocampo, e contribuisce alla causa della Vecchia Signora mettendo dentro la solita corsa).
Allenatore: Pirlo 6,5 - Per la prima volta schiera insieme dal 1’ il poker Ronaldo-Chiesa-Kulusevski-Morata. Deve ringraziare perlopiù i primi due, ma soprattutto il primo, per la partenza da sogno che riceve in dote: la tripletta del solito, inumano CR7 mette totalmente in discesa la partita. La ripresa parte lenta, e il Cagliari sembra pure poter tornare in gara dopo il gol dell’1-3, ma in realtà non sarà così. Il Porto non è ancora alle spalle ma stasera, se vorrà, potrà sorridere.