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La lunga gavetta e i provini falliti. Oggi Baidoo è il pericolo numero uno per la Roma

La lunga gavetta e i provini falliti. Oggi Baidoo è il pericolo numero uno per la RomaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 08:15Serie A
di Marco Conterio

Quando Michael Baidoo sognava di diventare un calciatore professionista, fu costretto a girare una città europea, una piazza, un campo d'allenamento dopo l'altro prima di trovare chi credesse davvero in lui. Il centrocampista ghanese allora al Vision FC, piccolo club del proprio paese, fece un provino dopo l'altro. Il capitano del Vision non trovò però intesa con nessuna delle tante società tedesche con cui provò, poi la società di Amrahia trovò l'intesa col Midtjylland e arrivò la fumata bianca. Non solo. Baidoo girò pure l'Olanda ma non riuscì a convincere neppure gli uomini degli staff mercato e tecnici del Twente e non soltanto.

Una vita in Scandinavia
Il Midtjylland ci crede, a diciannove anni vede nella leadership del giovanissimo trequartista che oggi sfida la Roma in Europa League con la maglia dell'Elfsborg un talento giusto attorno al quale costruire qualcosa. Diciannove anni e già capitano, c'è talento, c'è personalità. Va in prestito al Fredericia, poi al Jerv, poi diventa un uomo in prima squadra ma mai fino in fondo, mai senza riuscire a sfondare. Così è costretto a ripartire, resta al Jerv, qualche mese e poi è del Sandnes e dopo sette mesi passa dalla Norvegia alla Svezia e va all'Elfsborg. In bacheca ha solo un campionato danese col Midtjylland, adesso è forse nel miglior momento della carriera tanto che gli uomini della Nazionale del Ghana pensano di convocarlo per l'esordio in Nazionale.

Falso nueve
La maturità arriva tardi, in questa stagione il 10 dell'Elfsborg è nel miglior momento della carriera. Merito delle idee tattiche di Oscar Hiljemark, trentaduenne recente conoscenza del nostro calcio con le scarpette ai piedi e ora manager degli svedesi. 10 reti e 4 assist, è il migliore della stagione dell'Elfsborg e forse l'uomo più pericoloso per la formazione di Ivan Juric. Non è mai troppo tardi per diventare un leader tecnico.

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