L'Atalanta sa crescere nelle difficoltà. E Samardzic studia per diventare il nuovo Koopmeiners
Parola d'ordine resilienza. Adattarsi ai cambiamenti, anche quelli più duri. Ma soprattutto sapersi rialzare dopo un momento negativo, in cui tutto sembra girare per il verso storto. Lo sa bene l'Atalanta, squadra mutaforma che continua a cambiare giocatori, ma sempre in grado di trovare in breve tempo la formula adatta, la soluzione migliore.
Test superato
Lo 0-3 rifilato allo Shakhtar Donetsk diventa dunque l'esempio lampante: emergenza in difesa, molti cambiamenti dovuti al mercato estivo, ma soprattutto quell'andamento altalenante che subito ha fatto storcere il naso a molti. La risposta come sempre è arrivata sul campo, partendo da chi era in cerca di riscatto (Djimsiti ad esempio) e arrivando fino a Raoul Bellanova, altro giocatore simbolo di questa nuova Dea. Certo, l'esame contro gli ucraini è stato indirizzato immediatamente sui binari giusti, ma vittorie simili hanno pur sempre un potere curativo.
Nuovo Koop?
E al di là dell'infermeria, le buone notizie riguardano soprattutto il campo e una zona che sul finire dell'estate ha perso Teun Koopmeiners. Nel giro di pochissimo Gasperini ha trovato la soluzione Samardzic, mancino naturale che in quella posizione ha dimostrato di potersi accendere nel giro di pochi istanti: alla Veltins Arena è mancato il guizzo decisivo, ma poco importa, arriverà anche il gol in Champions. La sfida col Genoa, poi, è perfetta per voltare immediatamente pagina: gara contro una squadra a caccia di risultati e un passato che non lascia mai indifferente il Gasp. Ma prima della sosta serve un'altra vittoria in campionato, per trovare finalmente il ritmo giusto.